Banca Carige si prepara a cedere le esposizioni finanziarie che detiene con alcune primarie società armatoriali liguri. Il quotidiano economico MF-MilanoFinanza ha rivelato che l'istituto guidato da Paolo Fiorentino avrebbe inserito il credito con il Gruppo Messina (470 milioni di euro classificati come "unlikely to pay") in un più ampio pacchetto del valore complessivo pari a 1,4 miliardi di euro destinato a essere ceduto per ripulire il bilancio della banca. Un processo che arriva dopo un'altra pulizia di NPL (non performing loan) da 2,1 miliardi completata già nel 2017.
Oltre a quello della Ignazio Messina & C. ci sarebbero altre due compagnie marittime liguri nello stesso pacchetto di crediti destinati alla vendita e nello specifico si tratta di Scerni di Navigazione (la cui esposizione da più di 100 milioni di dollari è relativa a due navi cisterna finanziate con muto ipotecario) e il gruppo savonese Finbeta. Quest'ultimo a inizio 2016 aveva completato con successo la ristrutturazione del debito con Carige con la quale era esposta per oltre 76 milioni di euro a fronte di finanziamenti accordati negli anni passati per l'acquisto delle sei navi in flotta (nel frattempo diventate cinque dopo la vendita della Zircone). Il rischio per queste società è che alla "banca del territorio" (così si è autodefinita commercialmente Carige negli ultimi anni) si sostituisca un investitore istituzionale (vedi fondi di private equity o di turnaround) il cui primario interesse è quello di acquistare a sconto il credito con la società e monetizzarlo, guadagnandoci, nel più breve tempo possibile.
Un caso a parte sembra essere quello di Messina perché, se è vero da un lato (ed effettivamente risulta) che la banca ha inserito il suo credito fra quelli cedibili, non va dimenticato che da un anno si attende la finalizzazione dell'ingresso di MSC nel gruppo genovese e un eventuale subentro di un investitore finanziario in qualità di principale creditore cambierebbe non poco le carte in tavola. Senza dimenticare che ancora recentemente l'amministratore delegato di Carige, Paolo Fiorentino, a proposito di questo dossier ha detto che un "pre-accordo sarà siglato entro aprile". Mercoledì 28 aprile 2018, il patron di Msc è atteso a Genova per un confronto con i vertici della Regione Liguria e dell'Autorità Portuale e nell'occasione potrebbe anche essere chiuso l'affare con Messina.
Fonti vicine alla banca fanno sapere che una parte della flotta composta da otto navi con-ro (probabilmente quattro di queste) tornerà finanziariamente in bonis e il credito sulle restanti (altre quattro) rimarrà appunto classificato come unlikely to pay e potrebbe essere soggetto a cessione. Dunque l'operazione Messina-Aponte si giocherebbe sue due fronti: l'attuale Gruppo Messina Spa (proprietario di quattro navi e del terminal portuale a Genova) vedrebbe l'ingresso al 49% di Msc, mentre un'altra società veicolo controllata al 51% dal gruppo ginevrino (e partecipata al 49% da Messina) diventerebbe proprietaria delle restanti quattro unità con-ro il cui credito tornerebbe appunto performing. L'attivazione da aprile di un nuovo servizio di Msc fra Turchia e Trieste operato con due navi con-ro (a quanto risulta) di Messina rappresenterebbe un indizio dell'imminente pre-accordo citato da Paolo Fiorentino.
Nicola Capuzzo
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