L’anno si chiude con un mancato abbordaggio di una portacontainer da parte degli Houthi, che ha scatenato una breve battaglia sul mare prospiciente lo Yemen. La mattina del 31 dicembre 2023 Il Central Command degli Stati Uniti ha comunicato che due sue unità navali che pattugliano l’area del Mar Rosso hanno affondato tre imbarcazioni partite dalle coste dello Yemen con l’intenzione di abbordare la portacontainer Maersk Hangzhou, mentre una quarta è riuscita a fuggire. L’operazione di difesa è stata svolta da elicotteri partiti dalle unità Uss Eisenhower e Uss Gravely, dopo avere ricevuto una richiesta di soccorso inviata alle 6.30 dall’equipaggio del cargo.
Centcom spiega che durante l’attacco le imbarcazioni hanno sparato contro la portacontainer e il suo equipaggio con armi leggere, arrivando a una ventina di metri dalla nave per cercare di abbordarla. La scorta armata a bordo della Maersk Hangzhou ha risposto al fuoco. Quando sono arrivati gli elicotteri statunitensi, gli Houthi hanno sparato anche contro di loro e quindi i velivoli hanno risposto “per legittima difesa”, affondando tre imbarcazioni e uccidendo i loro occupanti. Al termine della battaglia, nessun marittimo della portacontainer e nessun militare è stato ferito.
La Maersk Hangzhou ha proseguito in modo autonomo la navigazione. Ma questo non è stato il primo attacco a questa portacontainer. Infatti, nella notte precedente, tra il 30 e il 31 dicembre, la nave è stata bersaglio di due missili balistici lanciati dalla costa yemenita, abbattuti dalla marina statunitense. Questo episodio ha spinto Maersk ha dichiarare di sospendere le navigazione nel Mar Rosso per almeno 48 ore, pochi giorni dopo avere annunciato di volerla riprendere, in concomitanza con l’avvio dell’operazione militare Prosperity Guardian.
Si affievoliscono così le speranze di chi ha sperato nel ripristino dei flussi commerciali lungo il Mar Rosso e il Canale di Suez, nonostante la presenza nell’area di numerosi navi da guerra della squadra coordinata dagli Stati Uniti. Squadra che però per ora è formata solo da navi Usa e britanniche, perché gli altri venti Paesi che in teoria hanno aderito all’operazione non hanno inviato alcuna unità operante sotto l’ombrello di Prosperity Guardian.
Il vice-ammiraglio statunitense Brad Cooper ha dichiarato all’Associated Press che gli Houthi stanno lanciando contro i cargo missili balistici antinave aggiungendo che è molto probabile che gli attacchi proseguiranno. Quindi per ora Prosperity Guardian non sembra avere una deterrenza e d’altra parte gli Houthi ottengono l’obiettivo di destabilizzare il flusso navale nel Mar Rosso anche senza centrare le navi: basta minacciarle per spingere le compagnie a circumnavigare l’Africa, aumentando tempi di percorrenza e costi.
Anzi, la situazione potrebbe peggiorare proprio con l’affondamento delle tre imbarcazioni e l'uccisione dei loro occupanti, perché ciò potrebbe portare a un aumento della tensione nella regione, fino a riaccendere il conflitto che per anni ha infiammato lo Yemen e che ora potrebbe portare a conseguenze più ampie.
Gli Houthi hanno dichiarato lo scorso novembre di voler proseguire gli attacchi contro le navi che ritengono connesse a Israele finché quest’ultimo proseguirà la guerra a Gaza, che secondo le più recenti stime ha causato oltre 21mila palestinesi, in gran parte civili e tra cui ci sarebbero 8.800 bambini.