Ieri si è chiuso un ciclo iniziato nel 1997 con la concessione del terminal container del Porto Canale a Contship Italia: dopo ventidue anni di attività del Cagliari International Container Terminal, l'Asp di Sardegna ha revocato alla società terminalista la concessione per "mancato rispetto degli impegni operativi". La decisione era attesa, dopo che la stessa Cict ha annunciato il licenziamento (poi trasformato in cassa integrazione per dodici mesi) di tutti i suoi dipendenti. Il calo del traffico container nel porto sardo è iniziato da quattro anni, ma il colpo di grazia è stato dato dalla compagnia tedesca Hapag-Lloyd quest'anno, con la decisione di escludere lo scalo a Cagliari delle sue portacontainer giramento. Dopo l'approvazione della revoca, nei prossimi giorni l'Autorità emetterà il Decreto che renderà efficace il provvedimento e che indicherà i termini per il ripristino e la riconsegna del bene.
Quindi l'impianto cagliaritano – formato da 1550 metri di banchine con fondale di sedici metri e 400mila metri quadrati di piazzali - tornerà sul mercato, offrendo una capacità di 1,3 milioni di teu e personale con esperienza nel transhipment e nella movimentazione di contenitori. L'Asp lo farà tramite una sollecitazione di mercato internazionale e ha anticipato i quattro punti propedeutici al bando pubblico: "Uno, prettamente tecnico, sulla valorizzazione dell'offerta infrastrutturale presente. Un secondo, strategico, che racchiuderà le condizioni di favore del pacchetto complessivo di insediamento: attuazione della Zona Economica Speciale (per la quale manca la firma di apposito Decreto ministeriale) e perimetrazione dell'area di 6 ettari da destinare a Zona franca doganale interclusa (già avviata a luglio dal Cacip). Un altro, di carattere burocratico, che comporta il superamento dei vincoli paesaggistici sui quali è stata avviata una nuova interlocuzione a seguito del parere contrario espresso dal Mibact alla riedizione dell'autorizzazione paesaggistica del Porto Canale e relative opere di mitigazione e compensazione approvata dalla Conferenza di servizi del 27 maggio. Ultimo punto chiave, infine, la riattivazione, da parte della Regione Sardegna, del Contratto di localizzazione che consentirebbe al futuro concessionario di usufruire di finanziamenti a fondo perduto a copertura di parte dell'insediamento".
Massimo Deiana, presidente dell'Asp di Sardegna spiega che "Non è stata sicuramente una scelta facile quella del Comitato di Gestione ma si tratta comunque di un atto dovuto e conseguente ad una reiterata inottemperanza al programma operativo quadriennale 2017-2020 redatto dallo stesso terminalista e da noi accettato. Un mancato rispetto degli impegni assunti che ha generato il tracollo di un sistema florido ed una concatenata e senza precedenti crisi occupazionale di fronte alla quale la legge impone questa risposta".
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