Dopo il fermo del porto di Yantian per la ripresa in Cina dei contagi di Covid-19, spinta dalla variante Delta del virus Sars-Cov-2, ora tocca a quello di Ningbo Zhoushan, che è il terzo porto container del mondo (con 30 milioni di teu l’anno). Fonti giornalistiche cinesi riferiscono che il Ningbo Meidong Container Terminal ha registrato un caso di positività al virus tra i portuali la mattina dell’11 agosto 2021 e quindi ha deciso di fermare l’attività per gestire l’epidemia. Questo terminal è usato dalle principali compagnie marittime che servono l’Europa – tra cui quelle dell’Ocean Alliance - e che stanno dirottando le portacontainer a Shanghai, annunciando anche possibili ritardi nell’arrivo dei contenitori in Europa.
Non si sa quanto durerà la chiusura del Ningbo Meidong Container Terminal, che muove circa un quarto dei container di Ningbo. La chiusura dello Yantian International Container Terminal, avvenuta lo scorso maggio, è durata tre settimane, con pesanti conseguenze sul traffico di container per l’Europa (e non solo). Inoltre, alla fine di luglio il tifone In-Fa ha causato la chiusura di diversi scali della Cina meridionale, riducendo la movimentazione dei container del dieci percento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo la China Ports and Harbours Association.
Le preoccupazioni degli spedizionieri non riguardano sono questo scalo, perché altri importanti porti cinesi stanno subendo restrizioni, tra cui quelli di Zhengzhou, Nanjing, Pechino, Wuhan, Yantai e Shanghai. E ciò avviene in una fase di picco del trasporto. Seatrade Maritime News stima che il ritardo del trasporto marittimo di container tra Cina ed Europa sia aumentato mediamente tra sette giorni e mezzo e otto giorni e mezzo. La situazione è critica anche negli Stati Uniti dove nel grande porto di Los Angeles and Long Beach sta aumentando la coda di portacontainer in attesa di attracco, che ha raggiunto le trenta unità.