Le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi circa la chiusura del Civitavecchia Terminal Auto hanno una conferma ufficiale. Infatti, l'Autorità Portuale di Civitavecchia spiega in una nota che "in data 28 febbraio, CTA ha riconsegnato le aree del Terminal 1, che aveva in concessione, e del Terminal 2, per il quale esisteva un contratto di locazione. Alla società, in liquidazione, è stato revocato l'articolo 16". La decisione della società, controllata dalla piemontese Fratelli Elia e partecipata da Bertani e Gruppo Mercurio, è con ogni probabilità legata ai difficili risultati registrati negli anni passati.
Le perdite registrate da CTA nel 2013 (pari a 0,6 milioni di euro), cumulate a quelle precedenti, portarono infatti il capitale sociale a ridursi un terzo, anche se non sotto il limite legale. Gli amministratori ritennero di redigere il bilancio sul presupposto della continuità aziendale, ma precisarono che "considerato il permanere della difficile situazione economica generale e tenuto conto delle tensioni cui è sottoposta la società, risulta necessario un costante monitoraggio per seguirne gli sviluppi e per verificare l'efficacia delle azioni intraprese".
Evidentemente, le cose non sono andate come auspicato e, in attesa di definire la nuova situazione concessoria, nei terminal vige un regime transitorio. "Nel T1 - prosegue la nota dell'Autorità Portuale - è consentita la sosta temporanea alle auto della CILP (Cooperativa Impresa Lavoratori Portuali, ndr), mentre per il T2, per non danneggiare i clienti, prosegue l'operatività del personale CTA. Sette unità sono ancora al lavoro e verranno assorbite dal nuovo concessionario, che non è ancora definito, fino allo svuotamento dei piazzali".
Da registrare inoltre l'indiscrezione secondo cui Automar, importante società dell'automotive partecipata dagli stessi soci di CTA (Elia al 40%, Bertani e Mercurio al 20% ciascuno) ma con l'aggiunta (al 20%) del Gruppo Grimaldi di Napoli, si sarebbe già candidata al subentro nella concessione.
Nicola Capuzzo
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