Il 15 gennaio 2021 si è svolta un’assemblea dei lavoratori del Terminal San Giorgio del porto di Genova, che ha confermato lo stato di agitazione indetto il 31 dicembre 2020 e ha inviato “un segnale forte”all’azienda perché “il clima all’interno del terminal non è più sostenibile”. Secondo i sindacati confederali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, l’azienda sta attuando alcuni comportamenti unilaterali che hanno aumentato la tensione all’interno del terminal. Oltre a un numero di licenziamenti ritenuto superiore alla media degli altri terminal, i sindacati sottolineano il tema della sicurezza.
I sindacati sottolineano anche che i vertici aziendali ricorrono spesso ad azioni unilaterali: “Già in passato questa dirigenza aveva mostrato propensione ad imporre organizzazioni del lavoro senza concordarle, oppure a chiamare i singoli lavoratori per avanzare proposte organizzative ad personam”, spiegano in una nota, dove aggiungono che recentemente l’azienda ha anche imposto un orario di lavoro che non era stato comunicato nel dettaglio ai rappresentanti dei lavoratori. I sindacati considerano la situazione “inaccettabile” e annunciano di essere pronti a intraprendere “ qualunque azione sindacale si renda necessaria per la tutela dei lavoratori del Terminal San Giorgio”.