L'operazione Vulcano contro una vasta organizzazione internazionale specializzata nel traffico di cocaina dal Sud America all'Europa ha portato al fermo di una portacontainer e al controllo di 1500 contenitori nel porto di Gioia Tauro. L'operazione è culminata l'8 luglio 2016 con l'arresto di dodici persone che secondo gli inquirenti hanno organizzato l'importazione di droga per conto di ben quattro cosche della 'Ndrangheta, ossia Molè, Piromalli, Alvaro e Crea.
L'organizzazione acquistava la cocaina in in Sud America in due porti, Cristobal e Balboa, per sbarcarli in diversi scali europei, tra cui spiccano Rotterdam, Livorno, Napoli, Salerno, Genova e Gioia Tauro. Per attuare questo traffico, i trafficanti avevano reclutato anche operatori del porto calabrese e perfino il comandante della portacontainer MSC Poh Lin. Rispetto al metodo precedente, scoperto dalla Finanza nell'operazione Puerto Liberado, la 'Ndrangheta ha infatti cambiato il metodo di sbarco a Gioia Tauro.
Invece di far prelevare la cocaina dai container usando personale portuale dopo lo sbarco dei container, che poi la portava fuori dallo scalo, ora l'organizzazione la trasferiva in mare aperto. Poteva farlo perché, secondo gli inquirenti, il comandante della portacontainer MSC Poh Lin sarebbe nel libro paga dell'organizzazione. La nave opera nel servizio California Express, che in Sud America tocca proprio i porti di Balboa e Cristobal.
Dopo avere raccolto sufficienti indizi, la Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria ha atteso l'attracco della portacontainer a Gioia Tauro, avvenuto l'8 luglio 2016, inviando trecento Finanziaei a perquisirla, compresi i 1500 container stivati a bordo. Altre perquisizioni sono avvenute in Calabria e Campania, con il fermo giudiziario di dodici persone con l'accusa di traffico di sostanze stupefacenti e associazione mafiosa.
I militi hanno trovato ancora a bordo della nave il carico di 80 chili di cocaina perché, precisano gli inquirenti "per un caso fortuito" il trasbordo il alto mare non è potuto avvenire. Nella cabina del comandante, i Finanziari hanno trovato alcuni appunti con codici per comunicare con gli altri membri della organizzazione e uno con gli estremi di un container a bordo. Ma la droga non era in quel contenitore, bensì in un altro trovato la mattina del 14 luglio durante l'ispezione dei 1500 container scaricati dalla nave.
In un contenitore carico di legname proveniente dalla città cilena di Coronel e reimbarcato in quella panamense di Balboa con destinazione finale Valencia, i Finanzieri hanno trovato tre grandi borse che contenevano 73 panetti di cocaina, per il peso complessivo di 83 chili. In una nota. MSC annuncia di avere pienamente collaborato con gli inqirenti e di avere sospeso il comandante della nave.
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