Trasportare veicoli a motore con una nave a vela: questo è in sintesi l’obiettivo della società francese Neoline, costituita nel 2015 a Nantes da un gruppo di ufficiali della Marina Mercantile guidati da Michel Pery e Jean Zanuttini. È nato così il progetto Neoliner di una ro-ro lunga 136 metri, che possa trasportare fino a 478 autovetture o 5.000 tonnellate di merci varie e spinta da una velatura di oltre mille metri quadrati. Dalla carta, il progetto è passato a gennaio 2023 al cantiere turco Rmk Marine di Tuzla, che ha varato lo scafo a gennaio 2025. L’obiettivo dell’armatore è iniziare la navigazione entro giugno di quest’anno sulla rotta transatlantica tra i porti di Saint-Nazaire, Saint-Pierre-et-Miquelon, Baltimore e Halifax.
Il Neoliner Origin misura 136 metri di lunghezza e 24,2 metri di larghezza, con un pescaggio variabile tra 5,5 metri nei porti e 14 metri in mare aperto. La sua struttura è progettata per massimizzare l'efficienza aerodinamica e la capacità di carico, offrendo un garage di 1.200 metri lineari. La nave può anche ospitare fino a dodici passeggeri in sei cabine doppie, oltre a un equipaggio di base di tredici persone, estendibile fino a venti. Tra le sue dotazioni tecnologiche, figura una sala batterie per la navigazione elettrica a zero emissioni e un'imbarcazione di salvataggio con sistema di recupero.
La propulsione combina vele e motori ibridi diesel-elettrici. Il rigging comprende due alberi in carbonio retrattili da 76 metri, equipaggiati con vele Solid Sail di nuova generazione: una vela principale di 1.100 metri quadrati e un fiocco flessibile di 400 metri quadrati. Oltre alla propulsione eolica, il cargo dispone di un sistema diesel-elettrico da 4.000 kW, con un'elica a passo variabile, due propulsori di prua e un propulsore a tunnel di poppa da 450 kW ciascuno.
Il motore principale genera potenza di 3.184 kW, affiancato da due generatori elettrici da 665 kVA. Per garantire operazioni portuali efficienti e rispettose dell'ambiente, la nave è dotata di motori ausiliari a gasolio marino desolforato e sistemi di riduzione catalitica selettiva per abbattere le emissioni di ossidi di azoto. Questo sistema di propulsione permette a Neoliner Origin di navigare a una velocità commerciale di 11 nodi, con punte di 14 nodi a vela, con un’autonomia di 7.000 miglia nautiche.
Per facilitare le operazioni di carico e scarico, la nave è dotata di una rampa e tre zone di stoccaggio protette: un garage principale da 1.150 metri quadrati, una stiva da 368 metri quadrati e un garage inferiore da 850 metri quadrati, in grado di ospitare carichi di grandi dimensioni fino a 9,8 metri di altezza e 200 tonnellate di peso. La nave può trasportare anche container, con una capacità massima di 265 teu.
All’investimento di 60 milioni di euro hanno contributo imprese private e società finanziarie, tra cui Cma Cgm, Ademe Investissement, Corsica Ferries e Louis Hardy. Inoltre, la Banque des Territoires ha fornito un finanziamento obbligazionario di 3,8 milioni di euro, mentre la Regione Pays de la Loire ha concesso un anticipo rimborsabile di 1,3 milioni di euro. Crédit Industriel et Commercial ha partecipato con un leasing fiscale garantito da Bpifrance Assurance Export e la società energetica EdfF ha contribuito con certificati di risparmio energetico.
Secondo Neoline, il Neoliner Origin potrà ridurre le emissioni di gas serra dell'80-90% rispetto alle navi tradizionali e il suo disegno brevettato consentirà un risparmio energetico stimato in 600mila MWh cumac in quindici anni. Per la sua sostenibilità economica bisognerà però aspettare che affronti l'Atlantico. Intanto l’armatore ha già annunciato un’unità gemella, mentre la prima ha già il numero IMO 1021829.