Nel giugno del 2019 le Autorità statunitensi scoprirono un carico di venti tonnellate di cocaina, dal valore di un miliardo di dollari, in container a bordo della portacontainer Msc Gayane, che era approdata nel porto di Filadelfia prima di ripartite per Rotterdam. Gli inquirenti hanno immediatamente sospettato che i trafficanti avevano complici a bordo della nave e le indagini hanno portato al montenegrino Bosko Markovic - primo ufficiale della nave, che dopo l’arresto si è dichiarato colpevole - e ad altri sette membri dell’equipaggio. Il 10 giugno 2021 i giudici hanno condannato Markovic a sette anni di carcere e gli altri complici a pene tra due e sei anni.
Secondo gli inquirenti, il primo ufficiale aveva reclutato altri sette marittimi della Msc Gayane durante la navigazione, offrendo 60mila dollari per la loro complicità. I Procuratori hanno sostenuto che senza la complicità di un ufficiale non sarebbe stato possibile attuare il traffico e l’importanza del suo ruolo è dimostrata anche dal compenso che gli hanno offerto i narcos, che appartengono a una organizzazione dei Balcani: un milione di dollari.
Durante il processo è emerso che gli accusati provengono da una località costiera del Montenegro che tradizionalmente fornisce marittimi, ma che nello stesso tempo è dominata da bande di trafficanti di droga che riforniscono l’intera Europa. Markovic ha dichiarato di essere stato contattato dai narcos quando era nel Montenegro, quindi prima del viaggio della portacontainer. Come primo ufficiale, aveva il controllo di tutte le attività quotidiane della nave, quindi poteva assicurare che il carico di cocaina fosse ben nascosto durante gli scali della portacontainer.
La cocaina non è stata imbarcata all’interno dei container in porto ma è stata trasferita sulla nave in grandi borse da motoscafi che hanno accostato la portacontainer nella notte in diversi punti durante la sua navigazione tra Panama e la costa del Perù. Markovic era avvertito del carico tramite telefoni forniti dai narcos ed era aiutato dai suoi complici tra l’equipaggio per nascondere le borse in diversi container diretti in Europa.
Le indagini hanno per ora identificato solo i membri dell’equipaggio, mentre proseguono per scoprire chi ha inviato la cocaina e chi la avrebbe dovuta ricevere e distribuire in Europa. Uno dei membri dell'equipaggio condannato a sei anni ha dichiarato di avere accettato di essere complice a bordo per paura di conseguenze nei Balcani verso lui e i suoi familiari.