Mancano meno di sei mesi alla scadenza (25 aprile 2020) del Consortia Block Exemption Rugulations, lo schema normativo che permette alle compagnie di navigazione attive nel trasporto di container di stabilire alleanze operative in deroga alla normativa comunitaria "standard" in materia di antitrust. Si tratta di una deroga in vigore ormai da oltre un decennio e contro la quale si sono schierate le associazioni di categoria dei caricatori e degli spedizionieri merci che chiedono alla Commissione Europea di porre fine a questo privilegio visto che nel frattempo sul mercato si è assistito a un significativo consolidamento fra i vettori attivi. Oggi le rotte intercontinentali sono dominate da una decina di comagnie, consorziate in tre alleanze operative.
All'assemblea 2019 di Confetra di Roma ha preso la parola anche Olaf Merk, esperto di porti e shipping dell'International Transport Forum che opera sotto l'egida dell'Ocse. Egli ha elencato tre possibili scenari: rinnovo, nessun rinnovo o rinnovo con modifiche del Block Exemption Regulations sui consorzi fra armatori. In quest'ultimo caso, affinché possa essere tollerabile un rinnovo di questo trattamento speciale, Merk detta alcune modifiche necessarie.
La prima riguarda la trasparenza: "C'è scarsa trasparenza sui consorzi e sui loro effetti. Non è nemmeno chiaro quali consorzi superino o meno la soglia del 30% prevista dalla norma mentre i regolatori dovrebbero poter disporre di queste informazioni". La seconda condizione riguarda le negoziazioni collettive: "Negli Stati Uniti ai consorzi e alle alleanze fra compagnie di navigazione non è consentito negoziare congiuntamente con i fornitori di servizi portuali; una simile previsione dovrebbe essere attuata anche in Europa".
La terza modifica suggerita dall'analista dell'Itf riguarda il rischio di distorsioni di mercato nelle attività di logistica e nella movimentazione merci: Merk suggerisce all'Europa "di limitare il campo di applicazione della Block Exemption Regulations al trasporto via mare (e non via terra quindi) o in alternative garantire le medesime regole concesse agli armatori anche ai terminalisti indipendenti". L'ultima modifica riguarda la necessità di maggiore dialogo: "La versione delle Ber del 1995 imporrebbe alle compagnie di navigazione l'obbligo di condurre vere consultazioni con gli utenti del trasporto marittimo. L'idea era cercare soluzioni e condizioni per migliorare la qualità del servizio offerto. La consultazione dovrebbe essere allargata anche ai porti e ai terminal container", ha concluso Merk.
Nicola Capuzzo
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