La riforma delle Autorità di Sistema Portuale sta generando forte preoccupazione tra alcuni operatori del settore logistico e dei trasporti. La ha espressa il 24 settembre 2024 la Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica, che critica il Governo per la mancanza di dialogo e chiarezza sui cambiamenti proposti. “Sulla riforma delle Autorità di Sistema Portuale, il Governo sembra volerne cambiare radicalmente lo schema di riferimento senza un confronto serio con gli stakeholder”, ha dichiarato Carlo De Ruvo, presidente della confederazione, commentando gli annunci che stanno emergendo nelle ultime settimane.
La riforma è stata annunciata nei mesi successivi all'insediamento del Governo, portando il Parlamento ad avviare audizioni su diverse proposte di risoluzione. In tale contesto, Confetra aveva già evidenziato la necessità di rafforzare la competenza pubblica centrale per garantire uno sviluppo efficace del sistema portuale nazionale. Tuttavia, secondo Confetra, le recenti dichiarazioni del Governo destano perplessità: “Le anticipazioni ci lasciano interdetti e sorpresi”, ha affermato De Ruvo, facendo riferimento alla proposta di includere i porti in un possibile processo di privatizzazione, senza tenere conto del confronto parlamentare ancora in corso.
Un altro punto critico sollevato dalla Confederazione riguarda l’approvazione della Legge sull’autonomia differenziata, che assegna alle Regioni la competenza legislativa esclusiva sui porti, senza chiarire come questa norma influirà sulla riforma delle Asp. Tra le preoccupazioni espresse, vi è anche l’ipotesi di creare una holding pubblica denominata “Porti spa”, alla quale verrebbero trasferite le aree portuali demaniali con il compito di gestire e controllare tali aree, aprendo alla partecipazione privata. Secondo Confetra, questa soluzione non solo manca di chiarezza sulle questioni concorrenziali, ma non appare nemmeno efficace per risolvere le attuali criticità del sistema marittimo-portuale.
“La creazione di una holding non risolverebbe i problemi competitivi e operativi dei porti italiani”, ha sottolineato il presidente De Ruvo, evidenziando come tale proposta non apporterebbe benefici concreti né al bilancio statale né al miglioramento delle prestazioni del settore. In chiusura, De Ruvo ha ribadito l'urgenza di un confronto costruttivo con tutte le parti interessate: “Se queste sono le linee guida della riforma, esprimiamo il nostro profondo dissenso e chiediamo al Governo di aprire quanto prima un dialogo serio e circostanziato con imprese e lavoratori”.