Confetra chiede che nello scalo campano "si ristabiliscano quanto prima condizioni di piena operatività", condividendo pienamente le "gravi preoccupazioni che le diverse componenti del cluster marittimo, portuale e logistico Napoletano e Campano hanno espresso al Presidente del Consiglio ed al ministro delle Infrastrutture e Trasporti". Inizia così una nota diffusa il 5 agosto dalla confederazione sull'emergenza al porto di Napoli.
"Siamo di fronte, dopo quella di Taranto, ad una nuova emergenza che rischia d'indicare al mercato soluzioni alternative e stabili all'utilizzo degli scali del meridione d'Italia", spiega Confetra. "Una emergenza dai molteplici aspetti che quindi chiama in campo la Presidenza del Consiglio, i ministeri delle Infrastrutture e Trasporti, del Lavoro e dello Sviluppo Economico che insieme alla Regione ed alle altre istituzioni territoriali, alle organizzazioni sindacali ed a quelle delle associazioni imprenditoriali valutino ed aggrediscano tutti gli aspetti di un contenzioso che rischia di travolgere il porto di Napoli".
Perciò, "l'intervento del Governo nazionale non può più limitarsi al presidio attento della situazione, mentre quello delle istituzioni territoriali non può più limitarsi a dare soluzioni parziali a questo o quell'aspetto di una vicenda tanto intricata quanto opaca".
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