La guerra tra le imprese di costruzioni sta portando alla rovina il porto di Taranto, praticamente fermo dopo il trasferimento delle rotte container al Pireo e la crisi dell'Ilva. La guerra giudiziaria sugli appalti per le opere di potenziamento del porto fermano a singhiozzo i lavori a colpi di ricorsi al Tar o al Consiglio di Stato. L'episodio più recente riguarda l'appalto per i dragaggi, che sono una delle attività fondamentali per lo sviluppo dello scalo. Dopo che l'Autorità Portuale aveva assegnato l'appalto all'impresa Astaldi, lo sorso novembre, due imprese che avevano partecipato alla gara (Grandi Lavori Fincosit e Piacentini) avevano presentato un ricorso al Tar della Puglia contro la delibera.
Venerdì 23 gennaio, il Tar di Lecce aveva respinto la richiesta di sospensione dei lavori contenuta in tali ricorsi, stabilendo che i lavori potevano proseguire in attesa della decisione sul merito nelle udienze programmate per marzo e aprile 2015. Però, Grandi Lavori Fincosit ha presentato un ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione del Tar, chiedendo la sospensione dei lavori. In questo caso, ha ottenuto una sentenza favorevole: l'appalto è sospeso fino almeno all'udienza del 10 febbraio, che prenderà una decisione sul merito.
Una battaglia giudiziaria simile ha coinvolto l'appalto per il potenziamento della banchina del terminal container, i cui lavori sono al centro di una contesa legale, che avviene sempre rimbalzando tra il Tar e il Consiglio di Stato.
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