In tarda serata il Consiglio dei Ministri non ha ancora reso pubblico il testo del Decreto Legislativo che riordina le norme sugli incentivi fiscali, previdenziali e contributivi in favore delle imprese marittime, proposto dal ministro dei Trasporti e approvato nella riunione di oggi. Nella nota sintetica dell'incontro, il CdM spiega solo che "il provvedimento è volto a definire un sistema maggiormente competitivo che incentivi gli investimenti nel settore marittimo e favorisca la crescita dell'occupazione marittima". Nello stesso tempo precisa che "L'efficacia delle misure introdotte è subordinata alla preventiva autorizzazione della Commissione Europea. È previsto altresì uno specifico monitoraggio sugli effetti del provvedimento, al fine di introdurre eventuali dispositivi correttivi". Infine, il Governo ha deciso un periodo transitorio di diciotto mesi per "consentire la notifica e dare tempo al settore per l'adeguamento alle misure, se autorizzate dalla Commissione".
Quindi, non sappiamo ancora chi ha vinto nella dura contesa sul testo del decreto tra Fedarlinea di Conftrasporto, che è riuscita a introdurre nella bozza entrata al CdM l'obbligo di usare marittimi comunitari, e Confitarma, che viceversa ha chiesto modifiche per imbarcare anche personale extra-comunitario. Una contesa che ha causato anche una battaglia personale tra Vincenzo Onorato ed Emanuele Grimaldi, i cui echi sono giunti, rispettivamente, nel Forum di Conftrasporto di Cernobbio e nell'assemblea di Confitarma.
Se il Governo ha approvato il testo originale, le compagnie marittime devono imbarcare solamente marittimi di nazionalità comunitaria in tutti i traghetti che operano sulle rotte nazionali, anche se prima o dopo uno scalo in un porto italiane ne fanno uno all'estero. Durante il passaggio nelle commissioni parlamentari, il testo è rimasto sostanzialmente invariato, causando la reazione di Emanuele Grimaldi, che ha minacciato di portare le sue navi sotto altra bandiera. Vincenzo Onorato ha risposto che in questo caso perderebbe la defiscalizzazione prevista in Italia.
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