La riduzione del personale adibito ai controlli dei container nel porto di Genova a causa del lungo periodo di ponti favoriti nel 2019 dalla cadenza ravvicinata delle feste di Pasqua, Liberazione e Lavoro sta causando forti ritardi. Lo denuncia il direttore generale di Spediporto, Giampaolo Botta, secondo cui "contenitori con merce per decine di milioni di euro sono fermi ad aspettare controlli che, se tutto va bene, potranno farsi solo dopo il lungo periodo di ponti e festività".Una situazione definita inaccettabile, anche perché, aggiunge Botta, "i nostri operatori sono tutti in ufficio, i traffici internazionali non conoscono tutte le nostre festività ed è dura spiegare il fatto che ci vorranno anche più di dieci giorni per un controllo sanitario o in Dogana".
Spediporto teme che i ritardi sui controlli facciano perdere al porto di Genova importanti linee di traffico, anche perché merci come surgelati, pesce, carne, frutta e verdura non possono aspettare dieci giorni per un controllo. "Non è possibile accettare che il più importante porto italiano si trovi in queste settimane con solo tre funzionari dell'ufficio di Sanità e con una manciata di funzionari di Dogana", precisa Botta. "Abbiamo bisogno di organici adeguati e di capacità organizzativa da parte delle nostre amministrazioni".
Gli spedizionieri chiedono anche un adeguamento del personale per i controlli radiometrici e chimici, perché il numero degli addetti non è cambiato negli ultimi dieci anni, mentre i volumi da controllare sono raddoppiati. Quindi i tempi si sono allungati in modo rilevante, con la conseguenza che i container restano esposti: "In questo modo viene svilita anche la normativa che tende a prevenire l'esposizione ad eventuali agenti nocivi", afferma Spediporto. "Lo diciamo da tempo e lo confermiamo oggi, il ciclo dei controlli deve essere potenziato, migliorato e reso più efficiente. Si potrebbero fare oltre cento assunzioni tra pubblico e privato, Regione Liguria e Adsp devono aiutarci a trovare il necessario sostengo da Roma".
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