Dalla fine di agosto, le navi di Hanjin Shipping che riescono ad accedere nei porti si limitano a scaricare, senza ricaricare i contenitori pieni o vuoti che siano (molti dei quali sono noleggiati). Quindi, i vuoti si accumulano nei piazzali perché nessuno è disposto a muoverli, senza disposizioni su dove portarli e soprattutto sapendo dello stato fallimentare della compagnia. Il problema riguarda soprattutto i porti della costa occidentale degli Stati Uniti e del Canada. La situazione peggiore è nel sistema portuale di Los Angeles Long Beach, dove ne sono impilati circa 10mila e altrettanti sono sui semirimorchi degli autotrasportatori, mentre a Oakland se ne contano 900 e se ne aspettano altri 300-400.
Questa massa di container sta creando un serio problema per gli autotrasportatori, che hanno circa diecimila semirimorchi container inutilizzabili, proprio perché caricati con un contenitore vuoto di Hanjin. Questo numero corrisponde al 13% di tutti i semirimorchi disponibili nel sistema portuale californiano. I terminal respingono i camion, perché non vogliono occupare ulteriore spazio in un periodo di picco stagionale. L'Autorità Portuale di Los Angeles sta cercando spazi liberi dove stoccare i contenitori. Ma anche se trovasse lo spazio, bisogna reperire le risorse per pagarlo e avere tutte le autorizzazioni allo scarico da parte della compagnia e degli eventuali noleggiatori dei container.
Emerge un ulteriore problema: gli eventuali spazi sarebbero ovviamente nell'entroterra, perché nessun terminal intende mettere a disposizione aree operative vicine alle banchine. Quindi gli autotrasportatori devono preventivare anche il costo del trasporto del container vuoto a decine di chilometri dagli scali e il riento del camion vuoto. Un costo di alcune centinaia di dollari a viaggio che nessuno gli rifonderebbe.
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