Centinaia di aziende italiane attendono le merci imbarcate sulle portacontainer della compagnia sud-coreana, alcune delle quali sono in navigazione e non possono attraccare in tutti gli scali per timore di un sequestro giudiziario. In Europa, ci sono porti sicuri solo in Spagna e Germania e la compagnia sta dirottando le navi in questi porti, comprese che dovrebbero scalare in Italia. Nei prossimi giorni, circa terminal container destinati all'Italia sbarcheranno a Valencia.
Questa è però una soluzione d'emergenza che non soddisfa gli spedizionieri e le imprese italiane, che devono affrontare costi supplementari per recuperare i loro contenitori dalla Penisola Iberica. Diversi autotrasportatori specializzati italiani sono già stati contattati per inviare i camion nel porto spagnolo. Nei giorni scorsi, Confetra ha chiesto alla filiale italiana di Hanjin Shipping di avviare la richiesta di protezione legale che, se accolta, permette lo scalo delle portacontainer anche nei porti italiani. Oggi, il presidente della confederazione, Nereo Marcucci, ha dichiarato durante una tavola rotonda del Propeller Club di Milano che la società ha avviato la domanda di protezione legale.
Giunge anche una buona notizia a livello globale: Hanjin Shipping ha ottenuto 110 miliardi di won, pari a circa cento milioni di dollari, in prestiti a breve termine da parte da alcune società finanziarie per consentire lo sbarco dei container nei porti di tutto il mondo. Anche questa è un'azione per portare i container in Italia.
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