I porti italiani hanno chiuso il 2021 con buoni risultati nella movimentazione di container: secondo le rilevazioni di Dynamar, dalle banchine italiane sono transitati 11.285.100 teu, con un aumento rispetto all’anno precedente del cinque percento. Questo valore supera anche quello pre-pandemico del 2019, quando i teu furono 10.789.300. Gli scali tirrenici mantengono il predominio, con 9.569.300 teu (quasi un milione in più rispetto all’anno precedente, quando furono 8.960.300 teu, con un incremento percentuale del 7%). Il migliore risultato, in termini di valori assoluti, lo ottiene Gioia Tauro con 3.146.500 teu, che muove il 28% dei container italiani. È in lieve calo rispetto al 2020 (-1%) ma supera il livello del 2019 (2.522.900 teu).
Genova si attesta al secondo posto con 2.557.000 teu, che cresce del nove percento rispetto all’anno precedente e ha una quota del 23%. Cala però rispetto al 2019, quando aveva raggiunto la prima posizione con 2.615.400 teu. In terza posizione troviamo La Spezia con 1.375.600 teu (quota del 12%), che recupera del 17% rispetto al 2020 ma perde qualcosa rispetto al 2019 (1.409.400 teu). Il 2021 segna la ripresa di Cagliari (+60% con 109.700 teu) e il buon avvio di Savona (+53% con 223.000 teu). Con doppia cifra crescono anche Livorno (10% con 791.000 teu), Marina di Carrara (+17% con 101.300 teu) e Salerno (+11% con 419.100 teu), mentre Catania e Civitavecchia calano entrambi del sei percento.
I porti adriatici hanno perso complessivamente l’uno percento, soprattutto per la flessione dei due principali scali, ossia Trieste (-2% con 757.200 teu) e Venezia (-3% con 513.800 teu), che mostrano una quota nazionale rispettivamente del 7% e del 5%. Gli altri due scali con una movimentazione significativa sono Ravenna (che con 185.000 teu perde il 5%) e Ancona, che guadagna l’11% con 176.200 teu. Riemerge Taranto, che da 5500 teu nel 2021 passa a 11.800 teu. Ancora poco, però, per tornare a una rilevanza nazionale.