Il coronavirus avrebbe già causato un calo del traffico marittimo dei container nei porti cinesi, a causa del prolungamento delle festività di Capodanno imposto fino 10 febbraio dal Governo cinese per limitare la diffusione dell'epidemia di coronavirus. La società di ricerca Alphaliner stima che la perdita sia almeno di sei milioni di teu solo per il primo trimestre di quest'anno, aggiungendo che le conseguenze riguardano tutti i porti connessi con quelli cinesi, causando una perdita di produttività globale dello 0,7%. Questa stima, ancora provvisoria, si basa sulla raccolta dei dati di traffico nei principali porti cinesi, che hanno subito un calo nel flusso di container del venti percento rispetto all'anno scorso.
Per le prossime settimane è difficile fare una previsione, perché tutto dipende dall'evoluzione dell'epidemia. In tutti i casi, non potrà avvenire una ripresa istantanea. Per quanto riguarda i noli marittimi, il coronavirus sta condizionando soprattutto quelli tra Cina ed Europa, che stanno diminuendo a causa della minore domanda di trasporto causata dalla chiusura di molte fabbriche cinesi e alla riduzione delle risorse interne di trasporto stradale e fluviale e della logistica. Sembrano invece più stabili i noli dalla Cina all'America del nord.
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