Il lungo e travagliato percorso del terminal intermodale del porto di Gioia Tauro ha raggiunto una nuova tappa importante, che è l’ammissione a registrazione della procedura di attuazione da parte della Corte dei Conti. Lo comunica il 25 ottobre 2021 l’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, che ha progettato e già costruito e collaudato l’infrastruttura. Questo terminal dovrebbe sviluppare le attività di gateway container dello scalo calabrese, che finora ha operato esclusivamente nel transhipment. I contenitori sbarcati in banchina potranno proseguire sulla rete ferroviaria nazionale, ed eventualmente internazionale. L’impianto occupa una superficie di 325mila metri quadrati, con binari lunghi 825 metri che permettono di costituire treni da 750 metri.
“Ora possiamo guardare con maggiore attenzione e fiducia a tutti gli investimenti che il Pnrr dedica alle infrastrutture ferroviarie per consentire l’alta capacità sulla dorsale tirrenica e su quella jonica, presupposto indefettibile per il pieno sviluppo della nuova infrastruttura ferroviaria portuale”, commenta il presidente dell’Autorità, Andrea Agostinelli aggiungendo che “rimane il fatto che lo Stato ha progettato, costruito e collaudato un’opera pubblica considerata strategica in soli quattro anni, con una spesa per la parte pubblica di poco più di 19 milioni di euro su venti preventivati, ma soprattutto ha realizzato un asset da sempre mancante nel porto calabrese”.