In quest'ottica non sorprende quindi che la compagnia di navigazione Hapag Lloyd abbia appena ordinato 5750 container reefer (5000 da 40 piedi e 750 da 20 piedi) per rinforzare la propria posizione di mercato in questa nicchia d'attività. Questo investimento del global carrier tedesco va di pari passo con le cinque nuove navi portacontainer da 10.500 teu della classe ribattezzata "Valparaíso Express" che avranno la particolarità di essere equipaggiate ciascuna con 2100 allacci per container frigo e che saranno impiegate sulle rotte tra Europa e Sud America.
La crescita del business reefer è stato oggetto di analisi da parte di Drewry Research che ha appena pubblicato un report intitolato "Reefer Shipping Market Review and Forecast 2016/17" nel quale viene descritto un segmento d'attività che nel 2015 e anche nel 2016 ha fatto registrato numeri in crescita. Le previsioni per il futuro parlano di un tasso di crescita medio del 2,5% all'anno che porterà a circa 120 milioni le tonnellate di merce reefer da movimentare via mare in container nel 2020.
Sempre nell'analisi di Drewry si dà conto del fatto che la flotta di navi specializzate (con stive refrigerate) va riducendosi progressivamente da anni, mentre parallelamente cresce la disponibilità di capacità a bordo delle tradizionali navi portacontainer. Attualmente sono infatti oltre 400 le navi cellulari in costruzione che saranno attrezzate con allacci per collegare i container reefer alle prese elettriche.
Kevin Harding, l'analista che ha firmato il rapporto in questione, spiega: "Drewry stima che l'industria del trasporto marittimo di container abbia guadagnato in questa nicchia circa 4 miliardi di dollari nell'esercizio 2015. Quest'anno però a causa di un rallentamento della domanda di trasporto e di una rincorsa fra i vari global carrier per accaparrarsi ogni carico disponibile, anche questo segmento d'attività sta generando ritorni con margini negativi, esattamente come accade per i carichi dry".
Il tema della logistica a temperatura controllata è stata al centro del dibattito anche all'ultimo evento Cool Logistics Asia appena tenutosi a Honk Kong e dove Ronald Veldman, maritime business analyst di Seabury, ha parlato a proposito del reefer come di uno dei pochi settori d'attività in crescita nell'anno nero dei container. Tra gennaio e giugno di quest'anno, secondo le rilevazioni di Seabury, ci sono stati circa 160mila teu in più a bordo delle navi portacontainer rispetto allo stesso periodo del 2015. Il "freddo" ha fatto segnare un +7% mentre i surgelati un più modesto +4%.
"Oltre a volumi crescenti di merci in esportazione dall'America Latina, la crescita mondiale di carichi refrigerati è giustificata in larga parte anche dalle crescenti importazioni di carne in Cina", ha sottolineato Veldman, precisando che l'altro grande importatore mondiale di container reefer sono gli Stati Uniti. Tutta la regione dell'Estremo Oriente (Giappone, Filippine, Taiwan e Thailandia) sta comunque contribuendo in maniera significativa alla crescita alimentando anche flussi in aumento di merci trasportate via mare su rotte intra-asiatiche. Secondo i dati di Seabury fra il 2010 e il 2015 questi traffici marittimi ragionali sono cresciuti di oltre 280mila teu e le prospettive future sono ancora più incoraggianti.
Nicola Capuzzo
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