Il trasporto marittimo di container non è investito solamente dall’aumento dei noli, ma anche dai ritardi causati dagli intasamenti nei porti. Da mesi è un problema cronico negli scali gemelli di Los Angeles-Long Beach, che sono la principale porta d’ingresso delle merci sulla costa occidentale. Una situazione che sta progressivamente peggiorando e che il 19 ottobre 2021 ha visto fermi in rada ben cento mercantili, settanta dei quali sono portacontainer. La principale causa è l’aumento delle importazioni dopo l’emergenza pandemica, in un Paese che importa l’ottanta percento dei beni che consuma. A settembre 2021 i, volumi passati dalle banchine di Los Angeles-Long Beach hanno superato del dieci percento quelli di settembre 2019, ossia prima della pandemia.
Il flusso delle portacontainer dirette nel sistema portuale californiano continua e quindi gli analisti prevedono che la fila potrà ancora aumentare. E ciò nonostante l’apertura dei terminal 24 ore su 24 e sette giorni su sette, attuata anche sotto le pressioni del presidente Biden. Ma ormai si è accumulato un arretrato tale da non poter risolvere il problema in tempi brevi. Inoltre, l’intasamento di è propagato anche nella filiera terrestre, coinvolgendo piattaforme logistiche, ferrovie e autotrasporto. E gli spazi sono ormai così pieni, che si trovano container anche nelle aree residenziali di Los Angeles, causando le proteste degli abitanti.