Il 6 febbraio 2025 il Governo della Danimarca ha presentato la sua strategia per la sicurezza marittima, che nel Nord Europa è minacciata principalmente dalle navi fantasma appartenenti alla flotta russa. Il programma sarà attivo fino al 2028 e punta a ripristinare le regole internazionali per la navigazione attraverso la cooperazione internazionale ed il supporto alle compagnie di navigazione che operano nella legalità. Il Governo ha spiegato che nuovo piano sostituisce le precedenti linee guida, incentrate quasi esclusivamente sulla guerra alla pirateria, affrontando la sicurezza marittima in una chiave più completa con il fine di eliminare le minacce che lo flotte incontrano in tutto il mondo. Come dichiarato dal ministro della Difesa, questo intervento si è reso necessario a seguito dell’instabilità politica generata, principalmente, dall’invasione russa in Ucraina e dalle crescenti pratiche illegali in atto in tutto il mondo ma soprattutto nel Mar Baltico, prima fra tutte la navigazione di flotte ombra per eludere le sanzioni alla Russia.
Nell’ultimo l’anno la Danimarca è già intervenuta per debellare il fenomeno e questa volta il Governo ha collaborato anche con la Danish Maritime Authority, che ha annunciato il potenziamento del controllo delle navi fantasma, in particolare delle petroliere, per garantire il rispetto delle norme per la sicurezza in mare, la protezione ambientale e la protezione dei marittimi. Le petroliere ombra trasportano infatti greggio russo sottoposto a sanzioni e spesso viaggiano senza assicurazioni, senza il minimo rispetto delle condizioni di lavoro dei marittimi o senza rispettare gli standard di sicurezza richiesti dagli organi internazionali, esponendo l’Europa a potenziali incidenti e disastri ambientali.
Anche se finora non è stato registrato nessun incidente grave, nel marzo 2024 petroliera ombra Andromeda Star, battente bandiera panamense, è stata coinvolta in una collisione a largo della Danimarca e gli ufficiali di bordo avevano poi presentato una documentazione contraffatta alle Autorità. Più recentemente, altre navi ombra sono state fermate in Finlandia, Norvegia e Svezia con l’accusa di aver danneggiato dei condotti sottomarini navigando con le ancore abbassate, combattendo di fatto una sorta di attacco ibrido dalla Russia all’Europa.
Secondo l'agenzia di rating S&P Global Market Intelligence, le navi russe sottoposte a sanzioni sono circa mille, 800 delle quali prive di assicurazione, e nonostante i divieti si segnalerebbero quasi 200 petroliere fantasma tuttora attive nel Mar Baltico. Il programma danese mira ad azioni congiunte, controlli sul traffico, controlli documentali intensificati ma anche pattugliamenti in prossimità di infrastrutture sottomarine critiche e blocchi di imbarcazioni non in regola o sotto agli standard obbligatori.
È stato inoltre annunciato un nuovo programma di tracciamento in collaborazione con la Gran Bretagna, con lo scopo d’identificare e catalogare tutte le azioni sospette in atto nei mari del nord. Il protocollo è denominato Joint Expeditionary Force (Jef) e rappresenta una vera e propria collaborazione militare internazionale che permette di controllare in tempo reale i movimenti delle imbarcazioni ombra e di inviare segnalazioni su potenziali pericoli a tutti i partner Nato coinvolti, Danimarca in primis.
Il lancio di questi nuovi programmi è stato accompagnato da una dichiarazione congiunta dei capi di Stato o di Governo di Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Lettonia, Lituania, Polonia e Svezia: "L'uso da parte della Russia della cosiddetta flotta ombra rappresenta una minaccia particolare per la sicurezza marittima e ambientale nella regione del Mar Baltico e a livello globale. Questa pratica riprovevole minaccia anche l'integrità delle infrastrutture sottomarine, aumenta i rischi connessi alle munizioni chimiche scaricate in mare e sostiene in modo significativo il finanziamento della guerra di aggressione illegale della Russia contro l'Ucraina".
Marco Martinelli