I noli marittimi per il trasporto di container tra Asia ed Europa hanno raggiunto un livello talmente elevato che per uno spedizioniere è diventato più conveniente noleggiare tre piccole navi e gestire in proprio le spedizioni. È la DSV, operatore logistico e spedizioniere danese attivo anche in Italia, che per fronteggiare la carenza di equipaggiamento e di capacità di stiva offerta dai global carrier ha deciso di diventare lei stessa (temporaneamente) una compagnia di navigazione.
Lars Jensen, noto analista di mercato e vertice della società di consulenza SeaIntelligence, ha rivelato infatti che la società danese ha noleggiato tre navi multipurpose da 650 Teu di portata ciascuna e un pool di container per avviare la propria linea di navigazione dalla Cina alla Danimarca. Una piccola flotta di navi a confronto con le ultra large container carrier da 20mila teu.
Jensen lo definisce “un altro chiaro segnale della situazione estrema in atto per gli scambi commerciali fra Asia ed Europa” e spiega che DSV in questo modo evita (almeno parzialmente) le criticità imposte dalla scarsa capacità di stiva sulle navi portacontainer e di disponibilità di contenitori.
L’esperto consulente danese ricorda che il traffico fra Estremo Oriente e Vecchio Continente è quello sul quale la maggior parte delle navi impiegate sono portacontainer da oltre 18mila teu perché le compagnie di navigazione possono così massimizzare le economie di scala. Jensen sottolinea anche che i noli offerti dalle compagnie di navigazione hanno dunque raggiunto un livello tale da rendere conveniente l’impiego di navi da appena 650 Teu di capacità. “Questa sta a significare che il mercato potrebbe avere raggiunto il limite massimo di noli tollerabile da parte dei caricatori” sostiene il vertice di SeaIntelligence.
Nicola Capuzzo