Foto: US NavyGli Huothi dello Yemen hanno attuato un altro attacco contro navi mercantili in navigazione nello stretto di Bab al Mandab, dopo il sequestro della car carrier Galaxy Leader del 19 novembre e il drone che ha colpito la portacontainer Cma Cgm Symi. Il nuovo attacco è avvenuto il 3 dicembre è ha colpito tre navi: la portacontainer Number 9 (IMO 9340751) e la rinfusiere Unity Explorer e Sophie II.
Secondo fonti militari statunitensi, le tre navi sono state colpite da missili e hanno subito lievi danni e nessun ferito tra gli equipaggi. Nell’area opera il destroyer statunitense USS Carney, che ha intercettato altri missili e droni yemeniti, che lo hanno anche attaccato direttamente.
La prima nave ad essere attaccata, secondo il Comando Centrale dell’esercito statunitense (Centcom), dapprima intorno alle 9.15 e poi ancora intorno alle 12.35, è stata la Unity Explorer. Secondo il sito Balticshipping.com, il cargo, che ha bandiera delle Bahamas, apparterrebbe alla società Ray Shipping, che ha sede a Tel Aviv ed è controllata dal miliardario israeliano Rami Ungar. È lo stesso armatore della Galaxy Leader, ancora sotto il sequestro degli Houthi, e della petroliera Central Park, che nei giorni precedenti è stata attaccata da pirati somali, ma senza successo grazie all’intervento della USS Mason.
Tre ore dopo l’attacco alla Unity Explorer, alle 3.30, un missile ha raggiunto la portacontainer Number 9 e un’ora dopo un altro missile ha colpito la Sophie II. Entrambe le navi hanno bandiera panamense. La portacontainer, secondo Centcom, appartiene a una società britannica di cui non fornisce il nome.
In una nota, Centcom ha dichiarato che "questi attacchi rappresentano una minaccia diretta al commercio internazionale e alla sicurezza marittima. Hanno messo a repentaglio la vita degli equipaggi internazionali che rappresentano più Paesi in tutto il mondo. Abbiamo anche tutte le ragioni per credere che questi attacchi, sebbene lanciati dagli Houthi nello Yemen, siano pienamente consentiti dall’Iran”.
L’emittente araba Al Jezeera riferisce che il portavoce militare degli Houthi, Yahya Saree, ha dichiarato che i mercantili "si sono rifiutati di prestare ascolto ai messaggi di avvertimento. Finché l'aggressione israeliana contro i nostri fratelli nella Striscia di Gaza non verrà fermata le navi israeliane o quelle affiliate a Israele sono obiettivi legittimi".