Dopo aver vinto al Tar Liguria un primo ricorso contro l’assegnazione dei lavori della nuova diga foranea di Genova al consorzio Pergenova Breakwater, condotto da Webuilt, il consorzio condotto da Eteria ha perso un secondo ricorso, sempre al Tribunale amministrativo ligure, presentato su un aspetto diverso della vicenda, che quindi si sta sempre più complicando. Nel primo ricorso, Eteria sostenne che la gara andava annullata perché Pergenova Breakwater non avrebbe soddisfatto uno dei requisiti, relativo al portfolio dei lavori svolti in precedenza nelle costruzioni portuali.
In quella occasione, con una sentenza emessa a maggio 2023, i giudici amministrativi ritennero fondato il ricorso. Ma grazie alla legislazione relativa al Pnrr, Pergenova Breakwater può proseguire i lavori ed Eteria potrebbe eventualmente ottenere un risarcimento da chi ha gestito la gara, ossia l'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale. Tale questione è ancora in sospeso, perché l’Autorità portuale ha presentato ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar Liguria.
Ma il consorzio Eteria ha presentato un secondo ricorso sulla gara. Si riferisce all’estromissione di Eteria stabilita dall’Asp perché uno degli associati al consorzio, la società spagnola Acciona, aveva ricevuto una sanzione dall'Antitrust spagnola. Ciò significa, in concreto, che il consorzio non soddisfava il requisito morale per la partecipazione.
In questo caso, i giudici amministrativi hanno respinto il ricorso, dando così ragione all’Asp, perché la sanzione dell'Antitrust è avvenuta prima della presentazione dell’offerta per la diga genovese e il consorzio Eteria non lo aveva comunicato alla stazione appaltante. Nella stessa sentenza il Tar ha respinto anche il rinvio del caso alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. I legali di Eteria hanno annunciato un ricorso al Consiglio di Stato contro questa decisione.
Allo stato attuale, quindi, il Consiglio di Stato deve valutare la prima sentenza del Tar Liguria che accoglie un ricorso contro la gara e molto probabilmente dovrà valutare anche un secondo ricorso, presentato questa volta da Eteria contro la seconda sentenza. È possibile che il Consiglio di Stato riunisca i due ricorsi in un’unica causa.
Le decisioni del Consiglio di Stato saranno decisive sul risarcimento che l’Autorità portuale dovrebbe riconoscere a Eteria. Secondo la prima sentenza del Tar Liguria il risarcimento sarebbe legittimo perché Pergenova Breakwater non avrebbe tutti i requisiti per vincere la gara, mentre secondo la seconda sentenza sarebbe invece illegittimo perché Eteria non avrebbe tutti i requisiti per parteciparvi. E stiamo parlando di cifre rilevanti. Ovviamente in caso di vittoria di Eteria sarebbe il Tribunale a stabilire un eventuale risarcimento, però tenenedo conto che si tratta di un appalto da oltre un miliardo di euro, qualcuno stima un eventuale risarcimento nell’ordine di 40-50 milioni di euro.
Sulla gara della diga di Genova resta aperto anche un altro fronte, quello dell’Autorità anticorruzione Anac, che ad agosto 2023 ha espresso un rilievo negativo con otto elementi ritenuti critici o anomali. Per esempio, l’Autorità mette in dubbio la legittimità dell’opera a beneficare delle procedure agevolate del cosiddetto Decreto Genova o la stessa procedura di assegnazione.
Dal punto di vista operativo, il consorzio Pergenova Breakwater sta costruendo le colonne di ghiaia, che saranno la base su cui sorgerà la diga perché sono necessarie per consolidare il fondale. La ghiaia arriva su navi da Piombino e dalla Spagna. Stanno avvenendo anche le operazioni di bonifica degli ordigni inesplosi della seconda guerra mondiale.