Dopo la prima gara andata deserta e la necessità di avviarne una seconda per la progettazione e costruzione della nuova diga foranea di Genova, un nuovo ostacolo sta sorgendo sul percorso di quest'opera. Riguarda proprio la seconda gara: il consorzio Eteria che la ha persa ha depositato un ricorso l’8 settembre 2022 al Tar della Liguria. Dalle prime informazioni, pare che il ricorso chieda l’annullamento della gara e una sospensiva fino alla decisione dei giudici amministrativi. Nel caso il Tar accolga la sospensiva si accumulerebbe un ulteriore ritardo a quello già causato dalla ripetizione della gara, compromettendo l’avvio dei lavori previsto per l’inizio del 2023 e, quindi, la prospettiva di terminarli entro il 2026.
L’esito della seconda gara venne comunicato il 12 ottobre 2022 dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale. La ha vinta il consorzio formato da Webuild (che ha una quota del 40%), Fincantieri Infrastructure Opere Marittime, Fincosit e Sidra, superando quello composto da Gavio, Caltagirone, Rcm Costruzione e Acciona. Poco dopo, però, il raggruppamento perdente ha chiesto l’accesso agli atti, che evidentemente era necessario per presentare il ricorso.
La nuova diga foranea del porto di Genova avrà uno sviluppo complessivo di 6,2 chilometri e formerà un canale di accesso al porto lungo 2800 metri e largo 310 metri. Sorgerà 450 metri oltre quella attuale, che sarà demolita, per permettere l’accesso al bacino portuale di navi più grandi. Ma il progetto ha ricevuto alcune critiche, tra cui quella del professor Piero Silva, espressa nel podcast di K44 che vi riproponiamo.