Prosegue la tempesta per la compagnia marittima siciliana Caronte & Tourist. Dopo l'arresto disposto a dicembre 2019 dalla Procura di Reggio Calabria per il presidente e l'amministratore delegato della società nell'ambito di un'indagine sull'utilizzo delle banchine del porto di Villa San Giovanni, ora la bufera si abbatte sul versante siciliano, dove oggi la Guardia di Finanza ha sequestrato tre traghetti – il Pace, il Caronte e l'Ulisse – più beni, denaro e quote societarie per un valore di tre milioni e mezzo di euro agli amministratori della Navigazione Generale Italiana (società incorporata nel 2017 dalla Caronte & Tourist). Le tre navi svolgono servizio tra La Maddalena e Palau, Trapani e le Isole Egadi e Palermo e Ustica. Il sequestro avviene nell'ambito di un'indagine aperta dalla procura di Messina nei confronti dei due amministratori per truffa per il conseguimento di pubbliche erogazioni, falsità ideologica e frode nelle pubbliche forniture ai danni della Regione Siciliana.
L'indagine parte dalla vincita, avvenuta nel 2015, del secondo lotto del bando di gara istituito dalla regione Sicilia per il collegamento marittimo fra Trapani e le Isole Egadi, per un valore di 15,9 milioni di euro, che è stato aggiudicato al ribasso alla cifra di 5,3 milioni. La gara fu vinta dalla Navigazione Generale Italiana fornendo la disponibilità del traghetto Pace, che avrebbe dovuto avere (per capitolato) caratteristiche per offrire in piena sicurezza il viaggio anche a persone a mobilità ridotta (come anziani, disabili, persone con disturbi sensoriali e quanti impiegano sedie a rotelle, gestanti e chi accompagna bambini piccoli). Durante l'inchiesta, la Guardia di Finanza ha rilevato che "la nave Pace presenta gravi carenze tecniche e strutturali in ragione delle quali non è assolutamente possibile trasportare in sicurezza persone a mobilità ridotta", spiega il Corpo in una nota, aggiungendo che "tali difformità (rispetto a quanto previsto sia dalla normativa vigente che dal bando), accertate anche dai competenti organi tecnici nel corso delle periodiche attività ispettive, non sono mai state sanate e, conseguentemente, non avrebbero consentito la partecipazione né, soprattutto, l'aggiudicazione della gara alla Navigazione Generale Italiana (ora Caronte & Tourist Isole Minori)".
Le indagini hanno anche rilevato sostituzioni irregolari della nave Pace sulla rotta Trapani-Isole Egadi non autorizzate dall'appaltante con i traghetti Ulisse e Caronte, anch'essi senza i requisti previsti dal bando di gara per il trasporto di persone a mobilità ridotta. "Ulteriori mirate ispezioni delle navi con l'ausilio di ingegneri navali, nominati consulenti tecnici dall'Autorità Giudiziaria inquirente, hanno definitivamente confermato l'ipotesi investigativa, sgombrando ogni dubbio circa la assoluta inidoneità di tutti e tre i traghetti e sul conseguente concreto rischio (in caso di naufragio, incendio ecc.) per l'incolumità delle persone a mobilità ridotta", precisa la Finanza. Nel periodo tra il 2016 e il 2019 la compagnia ha ricevuto per questo servizio contributi pubblici per oltre tre milioni e mezzo di euro, ossia la cifra corrispondente ai beni sequestrati oggi. Le navi sono affidate ad amministratori giudiziari nominati dal Gip e la società armatrice è stata designata custode.
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