All’inizio di maggio 2024, il capo degli Houthi, Abdul Malik al-Houthi, dichiarò che il gruppo yemenita avrebbe esteso gli attacchi con droni e missili in un’area più ampia di quella finora considerata, comprendendo anche il Mediterraneo. Secondo gli analisti militari, la milizia avrebbe i mezzi per farlo, anche se i suoi colpi sarebbero intercettabili durante il lungo tragitto. Secondo un portavoce degli Houthi, questa strategia di lungo raggio sarebbe iniziata.
Infatti il 24 maggio il portavoce militare yemenita Yahya Sarea ha dichiarato in un discorso alla televisione che il gruppo ha preso di mira tre navi, di cui una dislocata nel Mediterraneo. Sarebbe la gasiera Essex. Secondo Sarea “diversi missili” sarebbero stati lanciati contro la nave, senza fornire altri particolari. Quel giorno, la Essex risultava ancorata al largo del porto di Alessandria d’Egitto. Un portavoce della compagnia che gestisce la gasiera, Zodiac Maritime (controllata dal miliardario israeliano Eyal Ofer) ha dichiarato che nulla d’insolito è avvenuto intorno alla nave.
Le altre due navi che gli Houthi hanno dichiarato di avere attaccato sono la Yannis, che navigava nel Mar Rosso, e la portacontainer Msc Alexandra, che viaggiava nel Mar Arabico. Anche in questi due casi non risulta che le navi siano state colpite. L’unica segnalazione emersa negli ultimi giorni da fonti non yemenite è quella dello statunitense Centcom, secondo cui il 25 maggio gli Houthi avrebbero lanciato due missili, senza colpire gli obiettivi. Il giorno successivo una nave militare statunitense ha abbattuto un drone nel Mar Rosso.