Il 24 gennaio 2023 un convoglio formato dalle due portacontainer Maersk Detroit, da 6.200 teu, e Maersk Chesapeake, da 2.474 teu, e dalla loro scorta della US Navy è stato preso di mira da alcuni missili degli Houthi mentre cercava di entrare nel Mar Rosso. Secondo lo US Central Comand, intorno alle 14.00 (ora locale) tre missili balistici sono stati lanciati contro la Maersk Detroit mentre navigava a 50 miglia a sud della località yemenita di Al Mukha . Due missili sono stati distrutti dal cacciatorpediniere USS Gravely e uno è caduto in mare. La nave e l’equipaggio sono illesi, ma Maersk ha deciso d’invertire la rotta delle portacontainer e farle tornare nel Golfo di Aden.
Le due portacontainer trasportano carichi per il Governo degli Stati Uniti e sono gestite da Maersk Line Ldt, la filiale statunitense del Gruppo danese, che ha affermato di sospendere i transiti nel Mar Rosso sino a nuovo avviso, a causa degli elevati rischi. Il giorno precedente, la Marad, che è l’Amministrazione marittima degli Stati Uniti, raccomandò alle navi statunitensi di restare a nord di 18N nel Mar Rosso o a est di 46E nel Golfo di Aden.
Questo nuovo attacco degli Houthi viene dopo diverse operazioni militari svolte dalla squadra anglo-americana contro le loro basi a terra e mostrano che la capacità offensiva degli yemeniti non è stata completamente neutralizzata. È quindi ancora difficile prevedere quando le condizioni di navigazione nel Golfo di Aden e nel Mar Rosso potranno tornare alla normalità.
Intanto la testata Lloyd List afferma che la crisi sta rimettendo in gioco le portacontainer tascabili, ossia le piccole navi che svolgono servizi diretti tra due porti asiatici ed europei. Tra le compagnie che stanno rilanciando questi servizi c’è la cinese Sea Legend, che naviga dalla Cina alla Turchia, approfittando anche della apparente immunità che avrebbero le navi che battono bandiera cinese nell’entrare nel Mar Rosso. Al momento, però, Cosco continua a evitare questa rotta.