Il testo approvato dal Governo prevede disposizioni integrative e correttive al Decreto Legislativo 169/2016, ossia quello che ha riformato le Autorità Portuali. Questo nuovo Decreto dovrebbe, secondo il Governo "fornire un ulteriore tassello alle iniziative normative volte al compimento degli obiettivi strategici della riforma della portualità".
La nota diffusa dal Consiglio dei Ministri spiega che gli interventi più importanti riguardano la semplificazione nella pianificazione portuale; la previsione del riferimento al Piano dell'organico del porto, con la riforma del lavoro portuale; il richiamo delle norme in materia di inconferibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico; l'introduzione di varianti localizzate ai piani regolatori portuali vigenti, che prevedono interventi di natura infrastrutturale e improcrastinabili, il cui ritardo rappresenta un ostacolo alla sicurezza e allo sviluppo del porto ovvero influisce sul corretto utilizzo di fondi nazionali ed europei.
Commentando l'approvazione, il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, ha affermato che "è una soluzione buona, crea flessibilità e possibilità di piani di reinserimento e formazione per i lavoratori. C'è una parte del lavoro portuale che risente dei picchi e della variabilità, serve perciò che le Autorità abbiano questa flessibilità che è ieri è stata formalizzata".
Il testo approvato non piace però ai sindacati, che su questo tema hanno aperto da tempo una vertenza, scaturita nella proclamazione di un sciopero nazionale dei portuali il 15 dicembre. In particolare, i sindacati affermano che il provvedimento non risponde alle loro rivendicazioni, tra cui ci sono misure per accompagnare l'esodo dei portuali oltre a quelle già previste per le crisi aziendali. "Tali misure sono ancora di rilevante interesse per i lavoratori del settore portuale che non gode dei benefici previsti dalla norma sui lavori usuranti e che pare veder riconosciute alcune delle proprie mansioni tra i lavori gravosi con dinamiche interpretative ancora molto incerte", spiegano i confederali. Perciò, le tre sigle hanno confermato lo sciopero del 15 dicembre.
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