Il porto di Civitavecchia riceverà uno stanziamento di 35 milioni di euro destinati all'acquisto dell'area denominata "Polo di convergenza turistica Civitavecchia-Porto cd Fiumaretta" e alla realizzazione di un nuovo asse stradale che migliorerà l'accesso allo scalo. Questa operazione si inserisce in un più ampio progetto di sviluppo infrastrutturale, che mira a rafforzare il legame tra il porto e il territorio circostante, favorendo così un maggiore afflusso di turisti e un incremento delle attività economiche locali.
Il finanziamento, ufficializzato da un decreto della Direzione generale per i porti, la logistica e l’intermodalità del ministero dei Trasporti, rappresenta un passaggio cruciale per la realizzazione delle opere previste dall'accordo sottoscritto nel gennaio 2023. Tale accordo è firmato dal Comune di Civitavecchia, dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Tirreno Centro-Settentrionale e dal ministero dei Trasporti. Tra gli interventi previsti, uno dei più rilevanti riguarda l'acquisto e la riqualificazione dell'area dell'ex cementificio Italcementi. Quest'area, che verrà integrata nel nuovo polo di convergenza turistica, giocherà un ruolo chiave nel potenziamento dell'infrastruttura portuale e nell'ottimizzazione della logistica locale. Inoltre, la costruzione di una nuova viabilità di accesso al porto contribuirà a migliorare la fluidità del traffico, riducendo i tempi di transito e agevolando il movimento di merci e persone.
A luglio 2024, il Tar ha confermato l'esito della gara per la progettazione definitiva e l'esecuzione dei lavori di elettrificazione delle banchine del porto. Questo intervento permetterà di ridurre l'impatto ambientale delle navi ormeggiate. La gara, con un importo complessivo a base d'asta di circa 69 milioni di euro, era stata aggiudicata alla rete temporanea d’imprese formata da Installazioni Impianti-Fincantieri SI-Port Utilities-Nidec Asi. Il ricorso contro l'assegnazione della gara era stato presentato dalla rete temporanea d’imprese formata da So.I.Ge.A. Srl e Air Fire Spa, che contestavano presunte illegittimità nella procedura di appalto.