Il Gruppo Grimaldi chiede spazio nel porto di Napoli e in un giorno ha firmato nuovi investimenti in navi per circa mezzo miliardo di euro. A rivelarlo è stato lo stesso amministratore della compagnia marittima partenopea, Emanuele Grimaldi, in occasione dell'evento "La due giorni di Alis" organizzata a Sorrento. Grimaldi ha annunciato la firma dell'ordine per sei nuove unità ro-ro che saranno costruite dal cantiere cinese Jinling e l'acquisto del traghetto Cartour Gamma, a cui si aggiungono altri due traghetti che saranno ceduti al Gruppo Grimaldi da Attica nell'ambito della cessione di Hellenic Seaways che ha appena ottenuto semaforo verde dall'Antitrust greco.
"Siamo alla ricerca non più di 500 ma mille marittimi italiani perché abbiamo appena firmato nuovi acquisti importanti", ha dichiarato Grimaldi, ricordando che il suo gruppo ha attualmente in costruzione venti nuove navi. "La New TTT Lines verrà chiusa perché era una società che da anni perdeva soldi e abbiamo firmato per l'acquisto del traghetto Cartour Gamma (valore 50 milioni di euro) che armeremo con settanta marittimi italiani e sarà impiegato sulle rotte verso la Grecia. Oltre a ciò entrerà nella nostra flotta la nave Superfast 12 (valore 75 milioni) e l'aliscafo più grande del mondo (in grado di trasportare duemila persone e il cui valore è di 25 milioni) che passerà al nostro gruppo nell'ambito dell'affare che porterà alla cessione del nostro 49% in Hellenic Seaways. Infine abbiamo ripreso la nostra nave ro-ro Florencia che operava con New TTT Lines".
A proposito delle proteste e degli scioperi attuati dai marittimi dell'azienda fino a pochi giorni fa controllata congiuntamente con il gruppo Caronte&Tourist, Grimaldi ha detto: "Ai marittimi di New TTT Lines ho detto che sono disposto a imbarcarli sulle mie navi che, però, operano sulla linea fra Brindisi, Igoumenitsa e Patrasso e con il contratto di secondo livello del Gruppo Grimaldi che, a detta dei sindacati, è uno dei migliori in Italia. Non tutti però sono disponibili a spostarsi da Napoli".
A proposito dello scalo del capoluogo campano l'armatore ha rivelato che il suo gruppo ha chiesto all'Autorità Portuale una banchina in concessione (tramite la New TTT Lines che rimane viva come impresa portuale ex articolo 16) e fino a quando non potranno competere in condizioni uguali agli altri operatori, la linea con Catania partirà da Salerno. "Nel porto di Napoli, così come in altri scali italiani, rimangono da risolvere delle rendite di posizione e non intendiamo dover pagare qualcuno che non offre un servizio solo perché ha una banchina, né possiamo correre il rischio di portare le navi a una banchina pubblica non sapendo se l'ormeggio è libero", ha affermato l'armatore partenopeo. "Abbiamo chiesto un terminal in concessione all'Autorità Portuale di Napoli e, se non ci verrà data, continueremo a portare la linea a Salerno dove impiegheremo navi con maggiore capacità per trasportare merci".
Nicola Capuzzo
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