Dopo mesi di trattative e le consuete procedure di accettazione da parte dei soci e del management, Hapag-Lloyd e Uasc hanno compiuto l'atto finale per la loro fusione. Dalla quale sorge una flotta di 237 portacontainer con una stiva complessiva di 1,6 milioni di teu, la quinta a livello mondiale. Per sancire definitivamente il matrimonio ci vuole solo l'approvazione dell'Antitrust. L'accordo è stato firmato dalle società CSAV Germany Container Holding GmbH, HGV Hamburger Gesellschaft für Vermögens- und Beteiligungsmanagement mbH e Kühne Maritime GmbH dalla parte di Hapag-Lloyd, e da Qatar Holding LLC (per l'Emirato de Qatar) e il Public Investment Fund del Regno dell'Arabia Saudita da parte della UASC.
Sommate, le due compagnie trasportano annualmente dieci milioni di teu, producendo un fatturato di 12 miliardi di dollari. L'accordo prevede la fusione in Hapag-Lloyd, che continuerà ad essere quotata nella Borsa tedesca e avrà il quartier generale ad Amburgo. CSAV, HGV (Municipio di Amburgo) e Kühne Maritime resteranno gli azionisti di controllo Hapag-Lloyd, mentre i principali azionisti di Uasc (ossia Qatar Holding LLC e il Public Investment Fund del regno dell'Arabia Saudita avranno una quota, rispettivamente, del 14% e del 10%.
Questa è la seconda fusione attuata dalla compagnia tedesca, dopo quella conclusa nel 2015 con la cilena CSAV. In quel caso, Hapag-Lloyd ha potenziato le rotte con l'America Latina, mentre con la nuova operazione rafforza quelle con il Medio Oriente, dove ha annunciato l'apertura del quinto centro regionale Dubai.
Grazie a questa operazione, Uasc porterà la sua flotta di portacontainer (che comprende anche sei unità da 18.800 teu e undici da 15mila teu) nell'alleanza THE Alliance, che oltre ad Hapag-Lloyd comprende anche Hanjin, K-Line, Mitsui O.S.K Lines, Nippon Yusen Kaisha e Yang Ming. Il consorzio avvierà le attività nell'aprile 2017 sulle rotte tra Asia ed Europa.
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