Nel 2021 la compagnia marittima tedesca Hapag-Lloyd ha prodotto un fatturato di 22,274 miliardi di euro (quasi dieci miliardi in più dell’anno precedente), con un utile netto di poco più di nove miliardi (contro i 935 milioni del 2020). Sono cifre astronomiche, ma non uniche nell’ambito delle compagnie marittime globali specializzate nel trasporto di container. E neppure sorprendono, a fronte dell’impennata dei noli avvenuta nel periodo post-pandemico. Però imbarazzano il principale socio della compagnia tedesca, il magnate del trasporto Klaus-Michael Kühne (che ha il 30% della società), che nonostante abbia raggiunto gli 85 anni non lascia il timone delle sue aziende, anzi è sempre in prima linea in nuove iniziative (come la scalata a Lufthansa).
In un’intervista rilasciata il 22 agosto 2022 al giornale tedesco Frankfurter Allgemeine, Kühne ha infatti dichiarato di non sentirei a proprio agio di fronte a queste cifre. Al giornalista, l’imprenditore tedesco ha dichiarato che sono “eccessi”, aggiungendo però che questa situazione non potrà continuare per molto tempo e prevedendo l’inizio di una normalizzazione dal quarto trimestre del 2022. Dall’intervista emerge che la compagnia paga imposte per una percentuale dello 0,5%. Kühne spiega che questa è un’imposizione unica comunitaria, sulla quale in Governo tedesco non può intervenire. Nell’intervista ha parlato anche della sua scalata in Lufthansa, affermando di non voler superare l’attuale quota del 15%.