L'amministratore delegato di Hapag Lloyd, Rolf Habben Jansen, ha presentato a Genova il nuovo ufficio regionale che supervisionerà il mercato del Sud Europa, che comprende 15 agenti e 19 Paesi affacciati sul Mediterraneo. Il vettore tedesco è presente con uffici propri nel capoluogo ligure dove lavorano circa 300 persone e con questo nuovo centro direzionale i posti di lavoro saranno incrementati di 50-60 unità nella prima fase. Secondo quanto rappresentato da Habben Jansen, Hapag Lloyd in Sud Europa è attiva con 28 servizi regolari che scalano 133 porti e sui quali sono impiegate 83 navi per una capacità totale pari a 546.800 teu. Italia, Spagna, Turchia, Israele ed Egitto sono considerate le economie più solide mentre altri paesi come Romania, Bulgaria e Ucraina rappresentano le economie più promettenti in termini di crescita futura. In termini di merceologie l'export di questa regione è dominato da prodotti alimentari e bevande (283.491 teu), dall'industria chimica (244.456 teu), dai macchinari (146.420 teu) e dalla plastica (114.179 teu). Nel piano strategico della compagnia che traguarda il 2023 sono significativi anche i volumi attesi dai traffici interregionali nel bacino del Mediterraneo.
In Italia Hapag Lloyd ha appena reso noto che il collegamento regolare Asia Mediterranean Loop 1 (MD1) servito con navi da 14mila teu lascia il terminal Sech del porto storico di Genova per trasferirsi al Psa Genova Prà. La linea è operata congiuntamente con la giapponese ONE e la taiwanese Yang Ming. A proposito dell'imminente fusione (fatto salvo il via libera dell'Autorità portuale di Genova e della presidenza del Consiglio) fra i due principali terminal container di Genova (Vte e Sech appunto), il numero uno di Hapag Lloyd non si dice preoccupato: "Per noi è molto positiva l'operazione che sta prendendo forma a Genova. Ultimamente abbiamo visto un po' di consolidamento anche sul versante portuale ma ci sono ancora molti provider lato terra perché molti nostri concorrenti hanno i loro propri terminal e fra i terminalisti ci sono Hutchison, Psa, Dp World e anche altre joint venture. Ritengo che sul mercato rimarrà ancora un numero sufficiente di terminal cui rivolgersi ed è un buon segnale che gruppi continuino a investire in terminal portuali perché questo migliorerà il mercato". Fra i porti principali per il liner tedesco nel Mediterraneo Jansen ha citato "Tangeri, Damietta, Pireo e anche Genova".
Escluso invece che Cagliari possa tornare a essere utilizzato come scalo di transhipment anche se Hapag sta pensando a come riportare direttamente i proprio container per servire i traffici in import/export. "Noi oggi stiamo servendo Cagliari e la Sardegna sfruttando i servizi ro-ro di Grendi ma vogliamo tornare a servire Cagliari con navi portacontainer e stiamo pianificando una soluzione. Vogliamo tornare a servire direttamente il mercato locale", ha spiegato Torsten Nolting, vertice della compagnia in Italia.
Nicola Capuzzo
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