Dopo avere annunciato l’intenzione di vendere circa il quaranta percento della compagnia marittima Hhm - ossia le quote in mano alle banche statali Korea Development Bank e Korea Ocean Business Corp, che ammontano al 40,65% - il Governo sud-coreano sembra avere frenato la procedura di cessione, anche a causa dell’opposizione interna verso eventuali compratori stranieri, o anche nazionali ma che poi non sarebbero in grado di affrontare l’attuale fase tempestosa del trasporto marittimo di container. Alcune associazioni chiedono che diventi una società ad azionariato diffuso.
L’ingresso di capitale straniero sembra ormai evitato, perché i tre candidati selezionati sono tutti sud-coreani: Harim-JKL, Dongwon Group e LX International. Ma neppure questa soluzione piace alle due associazioni National Movement For A New Maritime Power e Busan Port Development Association, che piuttosto preferiscono una soluzione ad azionariato diffuso, ovviamente nazionale. In tutti i casi, chiedono al Governo di non avere fretta nella decisione.
Intanto Hmm sta affrontando il crollo dei noli container diversificando la flotta. Nel primo semestre del 2023, la compagnia marittima ha ricavato dal container l’83,9% del suo fatturato e solo il 13,9% è venuto dalle sue ventinove rinfusiere. La compagnia ha un programma di estendere questa flotta a cinquantacinque unità entro il 2026, undici delle quali arriveranno nel 2024. Per aumentare la flotta bulk, Hmm ha firmato un contratto di noleggio da 954,2 milioni di dollari, valido dal 2026 al 2042. La compagnia vuole diversificare nelle rinfusiere perché considera questo settore più stabile del container.