Dopo avere dichiarato all’inizio di febbraio 2023 lo stato di agitazione del personale delle Dogane di Genova, il 28 febbraio sei sigle sindacali (Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Confsal Unsa, Flp Ecofin, Usb PI) hanno indetto lo sciopero degli straordinari. La proclamazione viene dopo un incontro tra i sindacati in Prefettura dove, secondo le sigle “ l’Amministrazione Doganale si è presentata impreparata e non ha portato alcuna soluzione”. Lo sciopero avverrà in due fasi: dal 13 al 19 marzo e dal 27 marzo al 2 aprile.
In una nota congiunta, i sindacati denunciano “la forte carenza di personale in tutti gli uffici, che sta creando difficoltà nelle attività doganali con un impatto sulle tempistiche di sdoganamento anche a fronte di un aumento dei traffici marittimi”. Inoltre, sussistono “situazioni di sicurezza e di logistica che mettono a repentaglio l’incolumità dei lavoratori doganali”.
In particolare, i rappresentanti dei lavoratori segnalano la “situazione di assoluto pericolo rispetto alle condizioni di viabilità e di accesso alle zone di lavoro (compresa la Sezione doganale) presso il Terminal PSA di Genova Prà. Tante promesse, ma ad oggi, il personale rimane ammassato in locali non adeguati, lontano dalle zone operative con una disorganizzazione dei servizi che non rendono efficiente e adeguato il servizio alla Dogana di Passo Nuovo”.
Anche nella nuova sede della Direzione dell’Ufficio doganale di Genova 1 “si registra la mancanza di manutenzione dell’infrastruttura stessa”. Sempre in quella sede c’è “assenza gestionale”. Non va meglio nella Sezione Doganale dell’Aeroporti di Sestri, che deve “fare fronte alle crescenti competenze e carichi di lavoro del settore merci correlati allo sviluppo dei tanti magazzini doganali”. Le sigle ribadiscono l’appello all’Autorità di Sistema Portuale e alla politica per “risolvere i problemi del porto più importante d’Italia”.