Nasce in Belgio una delle più grandi realtà portuali europee, che opera nel container, ma anche nel ro-ro e nelle rinfuse. Sorge dalla fusione dei due principali porti belgi, Anversa e Zeebrugge. Nel 2020, questi scali hanno movimentato nel container complessivamente 13,8 milioni di teu (di cui dodici milioni la sola Anversa), mentre la vicina Rotterdam, nel 2019, ne ha movimentati 14,3 milioni. Insomma, meno di un milione di teu di differenza. Superando ogni resistenza che si frapponeva da diverso tempo al progetto, con la nascita apripista nel 2018 del grande porto trans-frontaliero North Sea Port tra Paesi Bassi e Belgio di 9100 ettari, le due città belghe hanno pianificato la fusione dei loro porti nel corso del 2019. Fusione che, a causa dei rallentamenti procurati dalla pandemia di Covid-19, dovrebbe entrare in funzione entro questo anno, dopo l’approvazione da parte della Autorità belga per la concorrenza, il cui iter è già iniziato. Intanto Jacques Vandermeiren, attualmente Ceo del porto di Anversa, è stato nominato Ceo del porto Antwerp-Bruges, come si chiama la nuova realtà.
Come ha dichiarato Annick De Ridder, assessore al porto e presidente del Cda dell’Autorità Portuale di Anversa “Unendo le nostre forze ( Anversa e Zeebrugge ndr) siamo sulla buona strada per diventare il porto globale dell’Europa”. Egli sottolinea che che i due porti “sono in larga parte complementari e lavorare insieme ci renderà più resilienti alle sfide esterne. Anversa è specializzato soprattutto in traffico container e prodotti sfusi e chimici, mentre Zeebrugge in ro-ro e gas liquido. Anche il sindaco di Bruges e presidente dell’Autorità portuale di Zeebrugge ha sottolineato che unendosi faranno di più e meglio “nell’interesse e in considerazione delle nostre operazioni portuali condivise, della nostra città e della nostra regione”, rafforzando congiuntamente la posizione economica e internazionale e creando “valore aggiunto per la società in generale”.
Questa fusione storica, che porterà nuovi sviluppi nei traffici nordeuropei sempre più puntati a servire le produzioni industriali e il settore energetico, prevede nel suo piano di sviluppo congiunto quattro priorità strategiche: la crescita sostenibile, la resilienza, la leadership nella transizione digitale ed in quella energetica, in cui il porto di Antwerp-Bruges intende posizionarsi come hub per l’idrogeno verde e svolgere un ruolo pionieristico nella sua economia, a vantaggio dei territori delle Fiandre e del Benelux.
La connessione tra le due realtà sarà sviluppata e potenziata con il raggruppamento del trasporto ferroviario, l’ottimizzazione del traffico nell’estuario ed il collegamento dei gasdotti, con ulteriore valorizzazione degli investimenti strategici per la nuova chiusa marittima a Zeebrugge e per l’ampliamento della capacità container ad Anversa. Come riporta il comunicato congiunto delle due città, il porto Antwerp-Bruges “diventerà il più importante per container, uno dei più grandi porti per rinfuse e il più grande porto ro-ro per traffico veicoli in Europa”, che si prospetta in forte espansione per l’avvento delle auto elettriche, aggiungendo che “rappresenterà il 15% del Gnl (Gas Naturale Liquefatto) transitato in Europa e rimarrà il più importante hub chimico europeo. Infine, sarà il più grande porto per navi da crociera del Benelux”, rilanciando nella sua programmazione anche questa tipologia di traffico passeggeri, allo stato attuale profondamente colpita dalla pandemia.
Giovanna Visco