Niente presidente dell'Autorità portuale di Gioia Tauro, almeno per "qualche tempo". Lo ha affermato il ministro dei Trasporti il 21 maggio nel porto calabrese, durante la firma del Protocollo sulla legalità, affermando che per ora resta il commissario straordinario. Secondo quanto riferisce l'Ansa, Toninelli ha aggiunto: "Venendo qui mi sono riguardato il dossier sul quale stiamo lavorando e sul quale speriamo di avere riscontri positivi nel prossimo futuro per affidare direttamente a Rfi la tratta di collegamento ferroviario che da porto collega la rete ferroviaria nazionale e ciò al fine di sbloccare anche la fase dell'intermodalità".
Il Protocollo ha lo scopo di rendere più rigorosi i controlli preventivi e contrastare l'ingerenza della criminalità organizzata nella gestione del porto, sia nell'azione amministrativa, sia negli appalti pubblici. In una nota, l'Autorità portuale spiega che il documento coinvolge direttamente le realtà imprenditoriali presenti in porto, ossia terminalisti, concessionari e imprese portuali: "Ne consegue, quindi, che tutte le aziende operanti nell'area portuale saranno chiamate ad aderire, con apposita sottoscrizione di atto, alle condizioni definite al suo interno e dovranno inserire la clausola di adesione in ogni contratto che ne stabilisce la loro operatività dentro lo scalo".
Il commissario straordinario del porto, Andrea Agostinelli ha precisato che "in un'area oggetto di marcato interesse delle cosche mafiose, l'azione di prevenzione spesso risulta il supporto essenziale alle attività investigative delle Forze dell'Ordine. Considerato, inoltre, il particolare momento che ci vede pronti ad avviare la programmazione di importanti opere pubbliche e l'appalto di servizi e forniture di rilievo, abbiamo deciso di dotarci di maggiori strumenti di controllo preventivo contro i tentativi di condizionamenti mafiosi nel settore dei lavori pubblici, durante l'aggiudicazione di appalti e sub appalti e, altresì, nell'autorizzazione di concessioni d'esercizio d'uso delle aree demaniali e di quelle portuali di competenza dell'Autorità portuale".
Il testo prevede l'estensione delle verifiche antimafia richieste dalla Port Authority alla Prefettura durante l'iter di concessione di appalti e/o subappalti e nell'autorizzazioni di concessioni demaniali e di servizi all'interno dell'area portuale, per quanto riguarda le opere o lavori pubblici del valore superiore a 200mila euro. Nel subappalto, l'informativa si estende ai subcontratti per la realizzazione di opere e lavori pubblici del valore di 50mila euro, mentre, per le prestazioni di servizi e forniture pubbliche, la soglia raggiunge gli atti concessori del valore superiore a 50mila euro. L'estensione dell'informativa antimafia interessa anche le autorizzazioni di concessioni demaniali marittime delle banchine portuali e degli spazi operativi, posti sotto la competenza dell'Autorità portuale.
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