Deve esserci una certa confusione al ministero dei Trasporti sulle concessioni portuali, almeno da quanto traspare delle recenti dichiarazioni del ministro Salvini sulla competenza dell’Autorità Regolazione dei Trasporti su tale tema. All’evento triestino Adriatic Sea Summit del 22 maggio 2023, il ministro ha annunciato una nuova riforma portuale affermando che “non può essere un algoritmo o un'authority a decidere le concessioni per le singole Autorità portuali". Il riferimento è proprio all’Autorità di regolazione dei Trasporti, che col Decreto ministeriale del 22 dicembre 2022 e con le seguenti linee guida ha acquisto competenze anche nelle concessioni.
In particolare, la norma stabilisce che l’Autorità di Regolazione deve formulare i modelli che le Autorità di Sistema Portuale devono usare per creare il Piano economico-finanziario necessario per avviare una procedura di concessione. Inoltre, l’Autorità di Regolazione può rilasciare pareri e “proporre l’eventuale adozione dei provvedimenti di sospensione, decadenza o revoca”. Il punto è che questo Decreto porta la firma dello stesso Salvini, così come le linee guida sono emanate su carta intestata del suo ministero.
Questa norma rientra tra quelle concordate con l’Unione Europea per ottenere la terza rata del Pnrr, ma si è scontrata con l’opposizione delle Autorità di Sistema Portuale e della loro associazione Assoporti. A questo punto sorge la domanda su quale sia la vera linea del Governo sulle concessioni: ammettere l’intervento dell’Autorità di Regolazione per ottenere i fondi del Pnrr oppure estrometterla per compiacere le Autorità portuali? Per ora conta la prima ipotesi, perché è quella pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Per il futuro vedremo quale Salvini prevarrà.