Pochi giorni dopo la notizia che il Gruppo Spinelli ha inviato al ministero dei Trasporti una "Memoria di opposizione alla domanda di Adeguamento Tecnico Funzionale (ATF) e alla domanda di concessione presentata da Superba del Gruppo Pir" sull'area del'ex carbonile Enel sotto la Lanterna, l'azienda controllata dalla famiglia Ottolenghi ha deciso di andare al contrattacco. Al centro della contesa c'è un'area di circa 60mila metri quadrati che presto diventerà disponibile in porto, proprio ai piedi della Lanterna, a seguito della chiusura della centrale elettrica dell'Enel in porto. A parlare, tramite una nota inviata alla stampa, è l'amministratore delegato di Superba (controllata di Pir - Petrolifera Italo Rumena), Alessandro Gentile, che ricostruisce la vicenda ricordando che il Gruppo Spinelli, "che già detiene nel porto di Genova diverse concessioni per la movimentazione di trailer e container, quando la legge portuale dice che è proibito a un solo terminalista detenere più di una concessione per la medesima attività, ha fatto domanda per un'ulteriore concessione e intende accaparrarsene altre".
Aldo Spinelli ha presentato alla locale Autorità portuale domanda di concessione sia sull'area di Terminal Rinfuse Genova (di cui ha rilevato la maggioranza azionaria e la cui concessione scade nel 2020), sia sull'ex carbonile Enel, così come Pir che lì vorrebbe delocalizzare i depositi costieri di Multedo. A proposito della memoria spedita a Roma, Gentile parla di un documento "pieno di aggressività verbale, di manipolazione dei fatti e di gravi errori tecnici, economici e perfino di semplice statistica e aritmetica". Spinelli, secondo Pir, vuole bloccare l'istanza concorrente "sul nascere" e per questo "ha presentato a varie Autorità l'opposizione preventivamente, cioè ad esempio l'ha mandata fin d'ora al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici che dovrà esaminare l'Atf solo se l'Autorità di Sistema Portuale la trasmetterà a Roma dopo averla approvata in seno al Comitato di Gestione".
Nel contrattacco di Superba (Pir) si legge ancora che "è lo stesso Gruppo Spinelli a ricordare che la Capitaneria di porto si è preliminarmente espressa, attraverso una dichiarazione dell'Ammiraglio Melone del 2013, sui rischi dell'accosto di navi con prodotti chimici (che peraltro tratta anche Spinelli) in Calata Concenter, dichiarando che l'accosto 'non è attuabile se non previa esecuzione di lavori di dragaggio'. In altre parole l'accosto si può fare se si attua il (modesto) dragaggio necessario a riattivare Calata Concenter".
Infine un risvolto interessante e fino ad oggi oscuro agli spettatori di questo braccio di ferro: "Questi documenti Spinelli li conosce bene perché li abbiamo condivisi con lui e i suoi avvocati nel 2017 nella trattativa per l'acquisto congiunto di Terminal Rinfuse Genova e la successiva riallocazione delle rispettive attività, in cui ci ha prima coinvolto per evitare una offerta concorrente e da cui poi ci ha escluso all'ultimo minuto", sostiene Alessandro Gentile. "È proprio in base a questi documenti che Roberto Spinelli si convinse, e propose a noi, le aree Enel quale posto migliore per la delocalizzazione. Ciò risulta da una sua mail a Pir e ai suoi avvocati del 19 maggio 2017 che dice a nome del Gruppo Spinelli: Avremmo convenuto che Pir possa delocalizzare il suo impianto sull'area Enel (anziché su Ponte San Giorgio come fino ad allora discusso). Quindi dovremmo predisporre una scrittura condivisa da Pir e noi sul percorso migliore per l'ottenimento delle aree e dei permessi per Pir".
Nicola Capuzzo
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