Il ministero dei Trasporti ha avviato una procedura di revoca i 17 milioni di euro stanziati per ammodernare e potenziare il porto messinese di Tremestieri, dedicato all’imbarco dei veicoli industriali che devono attraversare lo Stretto. Il motivo sarebbe il mancato rispetto del programma dei lavori, che non solo sono in forte ritardo ma che si sono fermati da maggio 2022 a causa di una vertenza tra la Nuova Coedmar (che vinse l’appalto) e il Comune di Messina.
Oggi il porto di Tremestieri è inadeguato al compito di servire l’autotrasporto siciliano, sia per ragioni strutturali – perché è soggetto a insabbiamento – sia perché mancano spazi e servizi per veicoli e autisti. La vicenda si trascina da anni, nonostante i fondi non siano mancati (come dimostra lo stanziamento del ministero dei Trasporti). In una nota, la Uil di Messina definisce questa vicenda “un fallimento dell’amministrazione comunale”, che finora non è riuscita a trovare un’alternativa alla Nuova Coedmar.
Ora, con il ritiro dei fondi ministeriali e con l’aumento dei costi, si stima che per completare il porto di Tremestieri servano altri 43 milioni di euro, con un incremento del 49% rispetto al preventivo del 2009. Un aiuto potrebbe arrivare dall’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto, che nel 2018 firmò un impegno per trenta milioni. Il presidente Mario Mega ha dichiarato: “Onoreremo gli impegni presi ma dovremo definanziare o rinviare altri progetti”.