Il 7 aprile 2024 è stato un giorno importante per il porto di Napoli che ha visto l'arrivo, direttamente dal porto di Hamad in Qatar, di un nuovo e imponente bacino di carenaggio galleggiante. Questa struttura, in grado di ospitare navi fino a 230 metri di lunghezza e con una capacità di sollevamento di circa 27mila tonnellate, rappresenta un significativo passo avanti per il porto campano nella cantieristica navale, in particolare per le grandi riparazioni.
L'infrastruttura è stata realizzata da Napoli Dry Docks, una joint venture tra La Nuova Meccanica Navale e il Palumbo Group Napoli, con un investimento di circa 40 milioni di euro. L'uso del nuovo bacino, che sarà posto nello specchio acqueo già in concessione a Napoli Dry Docks presso il Molo Martello, è previsto per circa trecento giorni all'anno, con l'accoglienza di 20-25 navi e una permanenza media di quindici giorni per nave. L'impatto occupazionale ed economico dell'investimento sarà significativo per Napoli e l'intera regione, considerando che ogni nave in riparazione impiega in media circa cento persone al giorno, generando 250-300 mila ore lavorative annue.