Il tira e molla sui lavori di potenziamento del porto pugliese prosegue e questa volta l'ago vira verso la prosecuzione dei lavori di dragaggio. Grazie all'ordinanza numero 561/2015 emanata l'11 febbraio 2015 dal Consiglio di Stato che, dopo avere esaminato le misure cautelari chieste dal secondo classificato al bando di gara (il consorzio RTI Grandi Lavori, formato da Fincosit, Jan de Nul e GRL Cave e Conglomerati), ha respinto l'appello cautelare. La decisione del Consiglio di Stato giunge dopo il decreto monocratico cautelare dello stesso Consiglio di Stato, che aveva accolto la domanda di sospensiva, causando quindi l'interruzione dei lavori.
L'attività consiste nello scavo di 2,3 milioni di metri cubi di sedimenti dai fondali del Molo Polisettoriale, per realizzare un primo lotto della cassa di colmata funzionale all'ampliamento del quinto sporgente del Porto di Taranto.
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