Il sindaco di Genova, Marco Bucci, ha chiesto agli operatori del porto di Genova una lista di quello che secondo loro serve per risolvere le criticità esistenti dopo il crollo del ponte Morandi. L'invito è arrivato durante una sorta di riunione tecnica per lo scalo andata in onda mercoledì 5 settembre sull'emittente locale Primocanale e nella quale il primo cittadino ha detto chiaramente: "Il Comune vuole i suggerimenti delle aziende". Bucci, stilando il bilancio su quanto è già stato fatto e sui lavori in corso, ha affermato: "Abbiamo tre priorità: liberare la ferrovia dai resti del ponte crollato, completare la messa in opera della strada del Papa interna all'Ilva e restituire alla viabilità via XXX giugno, che peraltro andrà a innestarsi nella cosiddetta via Ilva, rendendo più snello il traffico. Possiamo affermare che la strada interna all'Ilva riservata al traffico dei camio verrà inaugurata prima del Salone Nautico». Dunque entro il 20 settembre. A proposito della ferrovia ancora bloccata ha precisato: "Sono fiducioso sul fatto che entro una settimana, dieci giorni al massimo, i binari saranno ripuliti. Entro fine mese avremo il treno che funziona".
Alla riunione in diretta televisiva era presente Aldo Spinelli, patron dell'omonimo gruppo, che non ha nascosto il proprio malcontento verso il Governo: "Quando venne costruito il ponte vi transitavano appena mille camion al giorno, oggi ne circolano 10mila nel porto di Genova. Siamo molto preoccupati. Voglio complimentarmi con il sindaco di Genova Marco Bucci e il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, sono invece molto critico con il Governo, da cui mi aspetto almeno 300 milioni di euro, non slogan". La replica è arrivata da Edoardo Rixi, sottosegretario ai Trasporti, che ha spiegato: "Dobbiamo utilizzare lo strumento del Decreto legislativo e non della Legge, per necessità d'urgenza. Presto metteremo mano al testo dell'ordinanza di protezione civile, aggiungendo riferimenti alla situazione della sanità delle zone colpite dal crollo, poi lavoreremo all'accelerazione delle opere già pianificate, tra queste certamente il Terzo Valico". Lo stesso Rixi ha annunciato che "fra una settimana, dieci giorni al massimo, il Governo approverà un provvedimento d'urgenza condiviso con gli operatori locali ed efficace fin da subito".
Presente in studio c'era anche Fabrizio Parodi, amministratore delegato della casa di spedizioni Interglobo, che al sindaco ha esposto la necessità di "rimettere in discussione questa città. Il porto potrebbe fare davvero molto di più". Tra i provvedimenti suggeriti al primo cittadino c'è anche quello, "se necessario, di chiudere il porto ai camion container e attivare più navettamenti su ferro con Rivalta Scrivia. Non è vero che in Italia la ferrovia non funziona. Una volta come Interglobo facevamo treni dall'Italia alla Gran Bretagna con transit time di 48 ore".
Ha preso infine la parola Franco Zuccarino, presidente dell'agenzia marittime Msc-Le Navi, che ha rivelato che "Msc per ora non ha perso un container su Genova, però la merce è pronta a cambiare scalo se sa di poter risparmiare anche un solo centesimo". Sulla stessa lunghezza d'onda anche Gian Enzo Duci, presidente di Federagenti, che ha confermato come "tutti gli armatori stranieri sono in attesa, nessuno ha spostato da Genova la merce che si poteva spostare". Poi però ha ammesso che il capoluogo ligure ha perso completamente il lavoro del project cargo "perché in questo momento non può arrivare alle banchine senza il ponte".
Nicola Capuzzo
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