Porti fermi, navi all’ancora e rimorchiatori ormeggiati per 24 ore venerdì 24 luglio 2020 per lo sciopero nazionale di 24 ore proclamato dai sindacati confederali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. Il fermo comprende i marittimi, i portuali e gli equipaggi dei rimorchiatori. Al centro dello sciopero c’è la richiesta di autoproduzione portuale avanzata da alcune compagnie, operanti soprattutto nel traghettamento. “Tra le motivazioni alla base dello sciopero c’è il tema dell’autoproduzione delle operazioni portuali utilizzata per abbattere i costi, creando fenomeni distorsivi del mercato e della concorrenza”, scrivono le tre sigle. “Vi è inoltre la necessità di riaprire immediatamente il confronto per i rinnovi dei contratti nazionali del settore marittimo e portuale, scaduti rispettivamente nel 2017 e nel 2018, per affrontare in maniera condivisa le tante problematiche che la crisi sanitaria ha fatto emergere”.
A questi temi definiti strutturali, i sindacati aggiungono due fenomeni contingenti: l’assenza di una norma specifica che garantisca una copertura di reddito ai lavoratori marittimi non in costanza di rapporto di lavoro che, ad oggi, non possono usufruire del fondo bilaterale di settore e la necessità di apertura di uno specifico confronto con ministero dei Trasporti, sia “sulle criticità riferite all’avvicendamento dei nostri marittimi all’estero e sia sugli interventi relativi alla riorganizzazione del servizio di rimorchio portuale”.