Il porto di Trieste raddoppia le rotte ro-ro verso il Mediterraneo orientale. Dopo quella ben consolidata con la Turchia, nell’autunno 2024 ne partirà una col porto egiziano di Damietta, che sarà dedicata soprattutto ai prodotti agricoli e ortofrutticoli. Hanno firmato l’accordo al Cairo il 22 gennaio 2024 l'ambasciatore Michele Quaroni e il ministro dei Trasporti egiziano Kamel el Wazir e il giorno seguente una delegazione del porto di Damietta ha visitato Trieste per organizzare il servizio.
I negoziati vennero avviati nel 2018 col coordinamento dei ministeri italiani degli Affari Esteri e dei Trasporti, cui seguirono due intese tecniche collegate all’avvio della linea, tra cui il Memorandum tra l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale e il Porto di Damietta e il Memorandum tra le Amministrazioni doganali dei due Paesi. L’accordo bilaterale Italia-Egitto del 22 gennaio chiude la parte istituzionale e inizia quella operativa.
L’obiettivo della missione egiziana a Trieste è presentare ai partner egiziani il porto di Trieste e il suo sistema logistico e intermodale e definire modi, tempi e passaggi operativi sia sugli aspetti doganali, sia su quelli fitosanitari. Sono elementi necessari per lavviare la nuova linea, che dal prossimo autunno autunno renderà più veloci e rapidi gli scambi commerciali via mare tra Italia ed Egitto. La nuova rotta sarà presentata al Fruit Logistic di Berlino, perché il principale bacino del servizio è l’Europa centrale e orientale.
L’Autorità portuale spiega che “con un tempo di viaggio di circa 70 ore, il collegamento con Damietta avrà inizialmente una sola cadenza settimanale con la previsione di arrivare a due toccate quando i volumi lo permetteranno. La gestione della linea, in collaborazione con Med Roll, spetterà al gruppo danese Dfds, che a Trieste controlla i terminal di Riva Traiana e Molo V. Saranno coinvolti anche la Samer & Co Shipping, agente generale di Dfds e socia di Med Roll, oltre alla Società Alpe Adria, che avrà il compito di gestire la parte intermodale verso i mercati del centro Europa, Gran Bretagna e Paesi scandinavi”.
Con questo servizio, Trieste si propone come hub europeo di prodotti a temperatura controllata. Nel porto italiano entreranno soprattutto prodotti deperibili, che saranno sdoganati prima dell’ingresso della nave in porto, grazie alla tecnologia blockchain e alla digitalizzazione dei documenti. Da Trieste partiranno per l’Egitto prodotti agroalimentari, farmaceutici e tessili. Da Damietta le merci potranno proseguire non solamente per il mercato egiziano, ma anche per quelli sub sahariano e mediorientale.
Il presidente dell’Autorità portuale Zeno D’Agostino spiega che “questa è una linea strategica voluta dal porto di Trieste, che va a incrociare quei mercati che dovrebbero essere i territori di nuova industrializzazione a seguito dei processi di nearshoring e reshoring e per creare fonti di approvvigionamento alternative ai Paesi asiatici in luoghi più vicini”.
D’Agostino collega la nascita della nuova rotta per l’Egitto con l’attuale crisi del Mar Rosso: “In questo periodo storico la parola chiave è diversificare. Solo se un porto investe su più tipologie di merci, di flussi e di itinerari, può fronteggiare meglio le incertezze e rischi di questo periodo così travagliato. L’esempio della crisi nel Mar Rosso è esemplare. Per fortuna già da qualche tempo ci stavamo attrezzando per creare una forte connettività con gli scali del Mediterraneo dove si si affacciano Paesi molto importanti dal punto di vista produttivo. Gli accordi con l’Egitto e quelli stretti con il porto di Tangermed in Marocco ci permetteranno di essere meno dipendenti dal settore container e dalle rotte asiatiche, puntando di più sui traffici inframed”.
Gli accordi siglati con i paesi del nord Africa portano importanti benefici per lo sviluppo dell’immobiliare logistico legato al settore refrigerato (magazzini a temperatura controllata) che vari Enti e operatori del settore privato stanno pianificando nell’area portuale e retroportuale di Trieste.