L’improvviso licenziamento di 786 marittimi compiuto dalla compagnia P&O Ferries, che li hanno in parte sostituiti con lavoratori interinali pagati con retribuzioni più basse, ha provocato una dura reazione non solo dei sindacati, ma anche dalle Autorità britanniche. Queste ultime hanno prima fermato una nave con i nuovi marittimi, perché sarebbero pagati meno dei minimi contrattuali, e poi avviato indagini civili e penali sulle modalità del licenziamento da parte dell’Insolvency Service su richiesta del Governo.
Un articolo del quotidiano britannico The Guardian scrive che i marittimi che hanno sostituito quelli licenziati sarebbero pagati 1,80 sterline l’ora, a fronte di un salario minimo di 8,91 sterline, riferendo una dichiarazione del sindacato Rtm. Questa cifra è stata contestata dalla compagnia marittima (controllata da DP World), senza però chiarire la retribuzione, sostenendo che non può farlo perché gli equipaggi sono pagati da un’agenzia di lavoro interinale.