Il porto di Ningbo, uno dei principali hub del commercio marittimo mondiale, è stato teatro di un grave incidente che ha coinvolto la portacontainer YM Mobility della compagnia taiwanese Yang Ming. L’esplosione, avvenuta il 9 agosto 2024, ha suscitato preoccupazioni non solo per i danni immediati, ma anche per le ripercussioni sul traffico marittimo globale e sulla sicurezza del trasporto di merci pericolose.
L'esplosione è avvenuta mentre la YM Mobility, una nave da 6.589 teu costruita nel 2011 e battente bandiera liberiana, era ormeggiata al terminal Beilun Phase III di Ningbo. La deflagrazione ha causato un incendio nella parte anteriore della nave, originato da un container refrigerato che trasportava perossidi organici, una classe di merci pericolose altamente infiammabili. Sebbene l'incendio sia stato rapidamente domato, i danni alla nave sono significativi e richiederanno almeno tre mesi di riparazioni. Fortunatamente, non si registrano vittime tra l'equipaggio e i lavoratori portuali, che sono stati tempestivamente evacuati.
Le indagini sono ancora in corso, ma emergono diverse ipotesi sulle cause dell'esplosione. Le prime analisi suggeriscono che il disastro sia stato provocato dal surriscaldamento del sistema di raffreddamento di un container refrigerato contenente merci pericolose. Le alte temperature esterne, che a Ningbo hanno raggiunto i 39°C il giorno dell’incidente, potrebbero aver contribuito al surriscaldamento.
Un'altra ipotesi è legata a un possibile errore di classificazione del container. Il carico, dichiarato come un reefer ma senza necessità di alimentazione elettrica, potrebbe non essere stato gestito secondo le normative previste per le merci pericolose, aumentando il rischio di un incidente. Non si esclude inoltre la violazione di protocolli di sicurezza durante il trasporto di queste merci, che richiedono standard rigorosi per evitare pericolose reazioni chimiche. Infine, anche se meno probabile, le Autorità cinesi non escludono del tutto la possibilità di un sabotaggio, ipotesi che resta sotto investigazione.
Il porto di Ningbo, dopo una chiusura di 60 ore, ha ripreso gradualmente le operazioni, ma l’incidente ha provocato interruzioni e ritardi che potrebbero protrarsi per diverse settimane, soprattutto in un momento critico come la stagione di punta delle spedizioni. Infatti, il porto di Ningbo, il terzo più trafficato al mondo, rappresenta un nodo cruciale per le spedizioni tra Asia e Nord America. L'incidente ha esacerbato la già critica congestione nei principali porti asiatici, generando un effetto domino su scala globale.
Gli analisti prevedono una riduzione della disponibilità di container nelle prossime settimane, con ritardi prolungati e un aumento della volatilità dei noli marittimi. Le aziende coinvolte nel commercio e nel noleggio di container sono state avvisate di prepararsi a tempi di sosta più lunghi e a potenziali deviazioni delle rotte, con una conseguente riduzione delle scorte disponibili, soprattutto per le merci pericolose.
L'incidente ha messo in luce la necessità di rafforzare le misure di sicurezza nel trasporto marittimo di merci pericolose. Le autorità cinesi, in collaborazione con la compagnia Yang Ming, stanno conducendo indagini approfondite per accertare eventuali violazioni delle norme di sicurezza. Tra le misure già annunciate, si prevede un rafforzamento dei protocolli di ispezione e un aggiornamento delle normative in linea con gli standard internazionali.
Inoltre, saranno intensificati la formazione e l'addestramento del personale portuale e marittimo sui rischi associati alla gestione delle merci pericolose, con l'obiettivo di prevenire futuri incidenti. Si sta anche lavorando a piani di emergenza più robusti nei porti, per garantire una risposta rapida ed efficace in caso di emergenze simili.